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Giuseppe Conte eletto presidente del Movimento Cinque Stelle: “Ce la metterò tutta”

Dopo il via libera al nuovo Statuto, l’assemblea degli iscritti ha incoronato Giuseppe Conte come nuovo presidente del Movimento Cinque Stelle. Dopo oltre un anno e mezzo di leadership vacante, i pentastellati tornano ad avere una guida. “Il Movimento cambierà volto. Non dobbiamo lasciare la politica solo alla categoria dei soliti noti, è di tutti”, aveva commentato oggi l’ex presidente del Consiglio.
A cura di Annalisa Girardi
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Giuseppe Conte è il nuovo presidente del Movimento Cinque Stelle. Dopo oltre un anno e mezzo di leadership vacante (Luigi Di Maio aveva lasciato l'incarico di capo politico nel gennaio 2020), i Cinque Stelle tornano ad avere una guida eletta dagli iscritti. Dopo il via libera al nuovo Statuto, l'assemblea degli iscritti ha anche incoronato l'ex presidente del Consiglio come leader del M5s. "Care amiche e cari amici, finalmente. Adesso possiamo partire da una base solida", ha commentato Conte in una diretta video all'annuncio dell'esito del voto.

"Ce la metterò tutta per non deludere le vostre aspettative e ridare dignità alla politica". Per poi annunciare un tour in tutta Italia che lo vedrà impegnato a settembre. A votare sono stati 67.064 iscritti su 115.130 aventi diritto e Conte è stato eletto con 62.242 voti, il 92,8% del totale: lo ha comunicato Vito Crimi, fino ad oggi capo politico reggente.

Oggi Conte, in un colloquio con il Corriere della Sera, aveva detto: "Ho in mente un Movimento che si affermi come forza politica di massa, che agisca in modo corale, in cui ciascun eletto o anche iscritto avverta la concreta possibilità di partecipare a una grande impresa comune. Non dobbiamo lasciare la politica solo ai mestieranti, alla categoria dei soliti noti, la politica è di tutti". Per poi annunciare: "Il Movimento cambierà volto, ci saranno tante nuove figure, capaci e competenti che daranno il loro contributo".

L'ex presidente del Consiglio aveva quindi sottolineato come il ruolo del Movimento nel governo sarebbe dovuto diventare sempre più rilevante: "Con il governo ribadirò che i numeri del Movimento sono importanti e vanno rispettati. Sono l’espressione della volontà elettorale di 11 milioni di italiani, 11 milioni di persone che hanno dato la propria voce, con grande fiducia, al Movimento e che farò di tutto perché non rimangano afone".

Per poi spiegare: "Nella mia idea di Movimento c’è partecipazione, possibilità costante di confronto e di dialogo, ma chi si porrà fuori da una linea condivisa scaturita da processi decisionali chiari e trasparenti dovrà poi farsi da parte in modo da non intralciare il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi politici che ci prefiggiamo". Non è quindi chiaro cosa ne sarà delle voci più critiche, a partire dai due deputati che hanno votato in modo contrario sulla riforma della Giustizia.

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