883 CONDIVISIONI
Guerra in Ucraina

Giulia Schiff in missione in Ucraina, l’avvocato: “Non è punibile in Italia, non è una mercenaria”

L’avvocato di Giulia Schiff, Massimiliano Strampelli, risponde alla nota della Farnesina: “Non è punibile chi si arruola unicamente per difendere uno Stato estero”.
A cura di Annalisa Cangemi
883 CONDIVISIONI

Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'ex pilota Giulia Schiff, dopo essere stata espulsa dall'Aeronautica militare a seguito di denunce di mobbing e nonnismo, si è arruolata nelle Forze Speciali della Legione Internazionale in Ucraina per combattere contro l'esercito russo. La 23enne di Mira è l'unica donna della sua missione, e l'unica italiana, come ha raccontato lei stessa in un servizio andato in onda a Le Iene. Si trova da circa 20 giorni in un luogo non precisato vicino Kiev, che non può essere reso noto per motivi di sicurezza.

Ieri la Farnesina ha emanato una nota, con un riferimento alla vicenda nel programma su Italia 1, rivolgendosi a tutti cittadini italiani che volessero prendere parte al conflitto in Ucraina, sottolineando "che tali condotte possono essere considerate penalmente rilevanti ai sensi della normativa vigente (articoli 244 e 288 del codice penale). La Farnesina ribadisce, a tutela della sicurezza dei cittadini italiani, l'assoluto sconsiglio a recarsi nel Paese".

A questa nota ha replicato oggi l'avvocato di Giulia, Massimiliano Strampelli: "La nota della Farnesina non riguarda la mia assistita Giulia Schiff. Infatti per la legge italiana sono punibili unicamente le condotte di mercenariato (art. 3 l.210/95 ) o quelle di reclutamento non autorizzato nello Stato Italiano. In questo caso solo gli organizzatori infatti sono punibili (a norma degli articoli 244 e 288 c.p.) e non chi si arruola unicamente per difendere uno Stato estero".

"Sono qua perché non voglio che ci sia la guerra. E se si riesce a fermare qua, a casa non ci arriva. Se resterò fino alla fine della guerra? Sì, non ho in programma di venire via", ha spiegato. Giulia in Ucraina non vola, ma si occupa di logistica, radio e fa operazioni di fanteria. Nel servizio ha raccontato come è riuscita ad arruolarsi come volontaria in Ucraina: "Ho trovato un altro paio di persone che avevano il passaporto italiano ma che non parlavano l'italiano. Nella legione sono arruolate persone che vengono da tutto il mondo, da Canada, Inghilterra, Brasile, qualcuno da Israele e anche dei curdi. Qui tutti si danno un soprannome. C'è chi mi chiama Jasmine, io sono l'unica donna: mi adorano tutti, mi trattano come una principessa. Essendo una pilota, inizialmente volevano mandarmi all'aeroporto di Kiev ma ora è diventato un punto caldo",

"La mia prima missione è stata impegnativa ma è andata bene", ha raccontato durante il servizio. I militari russi "uccidono donne e i bambini e le stuprano. Uccidere? Quando lo farò non lo dirò", L'ex pilota ha mostrato anche degli strumenti per fare compressioni rianimazione oltre a dei lacci emostatici che porta sempre con sé: "Non sono qui a pettinare le bambole".

883 CONDIVISIONI
4197 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views