Giorno della Memoria, Mattarella: “Necessario contrastare le derive xenofobe”

Il germe dell'intolleranza e della discriminazione preoccupa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che durante le celebrazioni per la Giornata della Memoria ha sottolineato che nonostante il Mondo abbia vissuto anni bui e abbia combattuto per eliminare e contrastare l'insorgenza di ideologie xenofobe e razziste, ancora oggi sembra che la battaglia non sia stata vinta. "Rammentare e onorare – com'è bene fare – i tanti giusti, le tanti azioni eroiche non cancella, tuttavia, le colpe di chi, anche in Italia, si fece complice dei carnefici per paura, fanatismo o interesse", ha spiegato il presidente Mattarella, aggiungendo che è giusto ricordare lo sforzo di quei "650.000 militari italiani deportati nei campi tedeschi, perché dopo l'8 settembre si rifiutarono di servire Hitler. E' una pagina di storia, colma di sofferenza e di coraggio, che è parte integrante della Resistenza italiana e che non sempre è adeguatamente conosciuta".
Al termine di questo preambolo, però, il presidente della Repubblica si è posto una domanda, rimasta senza risposta: "Ancora oggi dobbiamo chiederci: com'è possibile che, sotto forme diverse – che vanno dal negazionismo, alla xenofobia, all'antisionismo, a razzismi vecchi e nuovi, al suprematismo, al nazionalismo esasperato, al fanatismo religioso – com'è possibile, ripeto, che ancora oggi si sparga e si propaghi il germe dell'intolleranza, della discriminazione, della violenza?".
"La giornata della Memoria ci impone di ricordare le tante vittime di una stagione lugubre e nefasta. Ma impegna a contrastare, oggi, ogni seme e ogni accenno di derive che ne provochino l'oblio o addirittura la ripetizione. Auschwitz è diventato un monumento contro l'orrore nazista. Ma è, e deve essere, anche la testimonianza consapevole, di quali sciagure sia capace di compiere l'uomo quando abbandona la strada della convivenza e della solidarietà e imbocca la strada dell'odio".