Giorgia Meloni è andata a votare ai Referendum 2025 e non ha ritirato le schede

In occasione dei referendum 2025 su cittadinanza e lavoro, anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è andata a votare. Ma, come aveva anticipato nei giorni scorsi, Meloni non ha ritirato le schede. Dopo essere arrivata al suo seggio e aver consegnato i documenti, ha rifiutato di ricevere le schede, segnare un Sì o un No e infilarle nelle rispettive urne. In questo modo, la leader del governo non è stata conteggiata per il quorum. In sostanza, ai fini dell'affluenza è esattamente come se Meloni non si fosse mai presentata.
La ‘tattica' di Meloni era stata annunciata dalla premier stessa, dopo giorni di pressioni delle opposizioni, scatenando la rabbia dei promotori del referendum. A poco più di una settimana dal voto, la premier aveva spiegato che si sarebbe recata alle urne ma non avrebbe ritirato le schede, come poi ha effettivamente fatto oggi nel suo seggio a Roma.
Come spiegato in più occasioni, concretamente il gesto di Meloni è inutile. Ovvero, a livello legale non c'è differenza tra chi si presenta ai seggi e non ritira le schede e chi invece non si presenta affatto. I regolamenti del ministero dell'Interno, infatti, nel caso di rifiuto della scheda indicano di non registrare affatto la persona tra coloro che sono andati alle urne. Se i dati dei loro documenti sono già stati scritti nei registri, bisogna indicare a fianco in modo chiaro che la presenza di quella persona è di fatto annullata.
Questo ha una conseguenza chiara: andare al seggio e non ritirare le schede non influisce sul quorum. Se, ad esempio, Meloni avesse votato cinque No o cinque schede nulle, sarebbe stata comunque contata tra gli elettori. Lo stesso sarebbe successo se avesse ricevuto le schede, e poi avesse dichiarato di non votare. Ma in questo modo la presidente del Consiglio non sarà conteggiata nei dati sull'affluenza, e quindi non contribuirà al quorum.
Fino a questo momento, i dati stanno confermando ciò che i sondaggi avevano rilevato alcune settimane fa. Ovvero, sembra piuttosto difficile che per i cinque quesiti su cittadinanza e lavoro si riesca a raggiungere il quorum necessario. Alle ore 12 di oggi, l'affluenza a livello nazionale era al 7,4%. Alle ore 19, invece al 16% circa. L'obiettivo, come è noto, è arrivare al 50% degli elettori più uno. Solo in questo caso i quorum saranno considerati validi, altrimenti saranno nulli. La linea di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega per questi referendum è stata di invitare gli elettori a non votare, mentre Noi moderati (partito di Maurizio Lupi che fa parte della coalizione di maggioranza) ha chiesto di votare cinque No. Tra i leader della maggioranza, Meloni è l'unica che aveva annunciato che sarebbe andata alle urne e non avrebbe ritirato le schede.