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Gimbe: “Vaccino efficace oltre 94% contro morte e ricovero, ma 3,3 milioni di over 50 ancora senza”

Il vaccino contro il coronavirus è efficace oltre il 94% nel prevenire il decesso o la malattia in forma grave che porterebbe al ricovero in ospedale. Nonostante queste evidenze, tuttavia, ci sono ancora 3,3 milioni di over 50 ancora totalmente scoperti, cioè che non hanno ricevuto nemmeno una dose. Lo afferma la fondazione Gimbe nel suo monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia.
A cura di Annalisa Girardi
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Dopo il crollo di agosto, torna a correre la campagna vaccinale, con le prime dosi nuovamente in risalita. Tuttavia, ci sono ancora oltre 3,3 milioni di over 50 totalmente scoperti. A lanciare l'allarme è la fondazione Gimbe nel suo consueto monitoraggio sull'andamento dell'epidemia di coronavirus nel nostro Paese, in cui analizza anche i dati sull'efficacia vaccinale e la durata della copertura alla luce delle considerazioni del governo su scadenza del Green Pass e terza dose.

Vediamo per prima cosa un po' di numeri. Nella settimana che va dal 25 al 31 agosto, rispetto a quella precedente, i ricercatori rilevano una sostanziale stabilità nel numero di nuovi contagi e decessi. Sono invece leggermente in crescita i nuovi ricoveri. Nel dettaglio:

  • Decessi: 366 (+6,1%), di cui 42 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: +40 (+7,9%)
  • Ricoverati con sintomi: +216 (+5,4%)
  • Isolamento domiciliare: +2.344 (+1,8%)
  • Nuovi casi: 45.134 (-0,3%)
  • Casi attualmente positivi: +2.600 (+1,9%)
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"Rimangono stabili i nuovi casi settimanali, sia come numeri assoluti che come media mobile dei casi giornalieri, che si attesta a 6.448. I casi rimangono tuttavia sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla limitata attività di tracciamento dei contatti", commenta il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta. 

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In quali Regioni crescono i positivi

Anche questa settimana si sono rilevate alcune differenze Regionali. In particolare, in 9 Regioni si registra un incremento percentuale dei nuovi casi, mentre in 12 crescono gli attualmente positivi. Gimbe spiega che in 67 Province italiane l'incidenza è pari o superiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti e che in Basilicata, Emilia-Romagna, Marche, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto tutte le Province raggiungono o superano questa quota. In 11 Province si superano i 150 casi ogni 100 mila abitanti.

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"Sul fronte ospedaliero frena l'aumento dei posti letto occupati: rispetto alla settimana precedente +5,4% in area medica e +7,9% in terapia intensiva", spiega la responsabile di ricerca sui servizi sanitari a Gimbe, Renata Gili. La media nazionale del tasso di occupazione di posti letto, sia in area medica che in terapia intensiva, rimane piuttosto basso, ma anche in questo caso ci sono importanti differenze territoriali. Per quanto riguarda l'area medica si collocano sopra la soglia di rischio del 15% Sicilia e Calabria, mentre per le terapie intensive solo oltre il 10% Sicilia e Sardegna.

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Il direttore operativo della fondazione, Marco Mosti, sottolinea come si stia registrando un lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva, con una media mobile a 7 giorni di 43 ingressi al giorno, rispetto ai 40 della settimana precedente.

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Come sta andando la campagna vaccinale

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, al 1° settembre risultano consegnate 86.126.058 dosi. Si registra un netto cambio di passo sul fronte delle forniture, con le ultime quattro settimane che hanno sfioratola quota di 15 milioni di dosi, rispetto alle 10,1 del mese precedente. "Le scorte attualmente disponibili ammontano ad oltre 7,8 milioni di dosi di vaccini a mRNA, un numero ampiamente sufficiente ad accelerare la campagna vaccinale in questa fase che precede la riapertura delle scuole", aggiunge Mosti.

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Invece, sul fronte delle somministrazioni al 1° settembre il 71,9% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre il 63,9% ha completato il ciclo vaccinale. Nell'ultima settimana sono aumentate le somministrazioni: la media mobile a sette giorni era crollata ad agosto, dalle 592 mila del mese precedente ad appena 199 mila, ma ora sta tornando a salire e lo scorso 31 agosto era a 270 mila.

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"Nonostante la ripresa del ritmo delle somministrazioni il numero di prime dosi sul totale si attesta intorno al 40%: impossibile stimare se e in che misura questo numero sia destinato a salire vista l’indisponibilità di dati pubblici sulle prenotazioni contrariamente a quanto previsto dalla normativa", commenta Cartabellotta.

Per quanto riguarda la coperture, Gimbe sottolinea come l'87,8% della popolazione over 50 abbia ricevuto almeno la prima dose del vaccino, sempre con ampie differenze regionali. Nel dettaglio:

  • Over 80: 4.183.962 (93,4%) hanno completato il ciclo vaccinale e 106.032 (2,4%) hanno ricevuto solo la prima dose.
  • Fascia 70-79 anni: 5.298.860 (88,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 145.165 (2,4%) hanno ricevuto solo la prima dose.
  • Fascia 60-69 anni: 6.262.871 (84,2%) hanno completato il ciclo vaccinale e 250.541 (3,4%) hanno ricevuto solo la prima dose.
  • Fascia 50-59 anni:  7.239.376 (76,5%) hanno completato il ciclo vaccinale e 529.748 (5,6%) hanno ricevuto solo la prima dose.

Complessivamente, ci sono 4,4 milioni di over 50 parzialmente o totalmente privi di copertura vaccinale. Ci sono 3,34 milioni che hanno ancora ricevuto nemmeno una dose, con rilevanti differenze regionali.

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Mentre in questa fascia si registra un sostanziale appiattimento dei trend di vaccinazione, salgono invece tutte le curve degli under 50, in particolare quella tra i 12 e i 19 anni, mentre quella tra i 20 e i 29 supera le percentuali di copertura tra i 30 e i 39 anni e tra i 40 e i 49 anni.

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L'efficacia dei vaccini

Dal momento che la scadenza in arrivo del Green Pass per le prime persone vaccinate all'inizio dell'anno ha aperto il dibattito sulla terza dose, Gimbe ha deciso di analizzare l'efficacia del vaccino e la durata della copertura prendendo in esame i dati dell'Istituto superiore di sanità. Emerge che l'efficacia del vaccino da aprile e oggi risulta superiore al 94% nel ridurre i decessi e le forme gravi di malattia, che portano al ricovero. Per quanto riguarda le diagnosi, la fondazione nota che l'efficacia si riduce dall'88,5% rilevata tra aprile e luglio al 79,7% registrato invece a fine agosto.

In altre parole, ci sarebbe una progressiva riduzione dell'efficacia della copertura per quanto riguarda le infezioni asintomatiche o comunque le forme lievi di malattia per cui non è necessario il ricovero.

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Questo calo è inversamente proporzionale all'età: se al 22 agosto l'efficacia risultava del 67,4% nella fascia tra i 12 e i 39 anni e del 77,1% in quella tra i 40 e i 59, un mese e mezzo prima erano rispettivamente al 79,8% e 80,8%. Verosimilmente, secondo Gimbe, tra le fasce più giovani potrebbe aver influito il periodo estivo, in cui sono aumentate le occasioni di contatti sociali e in genere è diminuita l'attenzione verso i comportamenti individuali, che pur rimangono fondamentali nel prevenire il contagio anche tra i vaccinati.

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A fronte dell'aumento di ricoveri sia tra i vaccinati che i non vaccinati, il rapporto tra i due gruppi si mantiene pressoché stabile, con il rischio rispettivamente dell’85,3%, 89,3% e 78,9% in chi non ha ricevuto nemmeno una dose di vaccino rispetto a coloro che hanno completato il ciclo vaccinale.

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Infine, per quanto riguarda il numero di operatori sanitari risultati positivi, nei mesi di luglio e agosto si rileva una lieve risalita, dopo il crollo iniziale registrato all'inizio della campgna vaccinale. Tuttavia, conclude Gimbe, è ancora presto per dire con certezza se il fenomeno sia riconducibile a una perdita di efficacia del vaccino o rifletta semplicemente l'aumento generale della circolazione virale in tutta la popolazione.

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