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Giachetti ritratto mentre fuma canne? “Favorevole a legalizzazione, ma era solo un sigaro”

Il vicepresidente della Camera dei deputati e parlamentare del Partito Democratico Roberto Giachetti ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un selfie in cui viene ritratto intento a fumare una canna. O almeno sembrerebbe. A seguito dei commenti scaturiti da quella fotografia, nella serata di ieri ha pubblicato un lungo post spiegando le sue ragioni e sottolineando di essere il primo firmatario della proposta di legge per la legalizzazione delle droghe leggere, ma che quello ritratto nella famosa foto era solamente un sigaro.
A cura di Charlotte Matteini
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giachetti

Una foto sibillina pubblicata su Facebook ha scatenato un vespaio di polemiche. Il 25 ottobre, il vicepresidente della Camera ed ex candidato sindaco di Roma Roberto Giachetti, parlamentare del Partito Democratico e membro del Partito Radicale Transnazionale, ha postato su Facebook una fotografia dove, a un primo disattento sguardo, sembrava essere intento a fumare una canna sdraiato sul suo letto, e sullo sfondo la luce rossa di un abat-jour. "Ma la luce rossa da bordello di Amsterdam, cosa mi rappresenta?", ha commentato il parlamentare di Fratelli d'Italia Guido Crosetto. Oppure, ancora: "L'erba gli ha bruciato le cervella. Pensate ad un sindaco cannarlo. I romani lo hanno capito e sfan******", scrive invece Amerigo. Tempo un paio di giorni di riflessione e Roberto Giachetti è tornato sul tema spiegando in realtà che cosa ritraeva la famosa foto dello scandalo.

Sottolineando di essere non solo favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, il suo passato da Radicale impegnato in battaglie di disobbedienza civile e di essere inoltre il primo firmatario della proposta di legge per la legalizzazione della Cannabis attualmente deposita in Parlamento, Giachetti ha però spiegato che probabilmente quella famosa "luce rossa da bordello di Amsterdam" avrebbe in realtà tratto in inganno alcuni commentatori, perché quella vaghissima figura scontornata e annebbiata dal fumo altro non era che un legalissimo e comunissimo sigaro.

"Allora: ero indeciso se scrivere o meno. Poi ho cenato. Ho bevuto tre bicchieri di vino. Ma ancora ero incerto. Ora al secondo grappino ho deciso di provare a scrivere qualcosa. Chiaro? Tutto quello che leggete è frutto di qualche bicchiere di vino e di un paio di grappini. Nessuna canna tra me e voi ok?", si legge all'inizio del post chiarificatore pubblicato da Giachetti. "Se avessi potuto immaginare che questa foto avrebbe aperto un dibattito così partecipato sul consumo delle droghe leggere giuro che avrei fatto di più e di meglio. Ma visto che il dibattito su questa foto sta prendendo corpo non solo su internet ma anche sui media vi dico subito fate conto che sia una canna!", prosegue il vicepresidente della Camera.

"Addirittura vedo colleghi parlamentari e politici che si impegnano a commentare per giudicare la luce rossa come scena di un bordello o che mi richiamano a rigore di ogni genere. State manzi tutti quanti. Io sono radicale. Sono favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, difendo i diritti dei ‘froci', delle ‘lesbiche' e dei ‘transessuali'. Dei ‘galeotti' e delle ‘puttane'. E per farlo non mi nascondo. Ci metto la faccia. E' stato così per tutta la mia vita e così spero che sia fino a che vita avrò", si legge nel post.

"Sono a casa e fumo un sigaro alla luce di una abat-jour che ha la grande colpa di emettere una luce rosa e posto un selfie sul mio profilo privato originariamente per una semplice curiosità estetica. Da qui dilaga il dibattito sui drogati, i bordelli, l'etica e la morale. Bene allora consideratemi senza etica, senza morale, frequentatore di bordelli e drogato. Però sappiate che lo rivendico […] Combatto con determinazione per quel che mi appare giusto e me ne frego dei giudizi e ancor di più dei pregiudizi. Un abbraccio caro a tutti. A chi capisce e a chi intende. Ma anche certo a chi non capisce e manco intende", conclude Roberto Giachetti.

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