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Germania, De Spiegel attacca l’Italia: “Si distrugge da sola e trascina con sé l’Europa”

Il settimanale progressista tedesco dedica la copertina alla nascita del governo Conte: “L’Italia si distrugge da sola e si trascina dietro l’Europa”.
A cura di Davide Falcioni
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Uno spaghetto a forma di cappio, arrotolato a una forchetta, e sotto la scritta "Ciao amore". Così il settimanale progressista tedesco Der Spiegel, in edicola stamattina, saluta la nascita del governo Conte. “L’Italia si distrugge da sola e si trascina dietro l’Europa”, sostiene la rivista, non nuova – a dire il vero – a pubblicazioni provocatorie. Solo pochi giorni fa un altro attacco era scaturito contro l’Italia accusata di essere “scroccona” (schnorrer) ai danni degli altri membri dell’Unione europea. Un commento durissimo, criticato in un discorso anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Pochi giorni dopo in un articolo pubblicato sul web era finito nel mirino della stampa tedesca anche il numero uno della Bce, Mario Draghi.

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Nell'editoriale che accompagna il numero in edicola del Der Spiegel si fa riferimento alla lunghissima crisi politica italiana: Matteo Salvini e Luigi Di Maio vengono descritti come populisti che, con il loro progetto anti euro, mettono seriamente a rischio la tenuta del progetto europeo. I due – si scrive nell'editoriale intitolato "Il dramma" – "guidano il paese nella prossima grande crisi dopo quella della Grecia e la Brexit".

Non è la prima volta che lo Spiegel dedica una provocatoria copertina all'Italia:  ventuno anni fa, nel luglio del 1997, il settimanale volle dire la sua sul nostro paese con una copertina choc: un grande piatto di spaghetti conditi da una pistola. Il titolo era "Italia paese delle vacanze"; nello strillo di copertina si aggiungeva poi: "Sequestro, scippo, estorsione". Tra le discutibilissime copertine anche quella con Fracesco Schettino, il comandante della Costa Concordia condannato per il naufragio del Giglio, “italiano tipico” secondo il settimanale. “Mano sul cuore: qualcuno si è forse meravigliato del fatto che il capitano della Costa Concordia fosse italiano? Ci si può immaginare che a compiere una simile manovra, inclusa la fuga successiva, potesse essere un tedesco oppure, diciamo anche, un capitano di marina britannico?” aveva scritto Jan Fleischhauer. Si tratta dello stesso giornalista che la scorsa settimana, commentando la crisi politica italiana, aveva scritto: “Io non ho nulla contro persone che vivono al di sopra delle loro possibilità. Per me l’Italia può continuare a praticare l’evasione fiscale come sport nazionale. Trovo però incomprensibile che si vogliano addossare i costi delle proprie decisioni politiche ad altri che hanno un’altra concezione della politica”.

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