Genitori separati, nelle spese straordinarie baby-sitter, master e assistenza disabili: anche senza accordo

Una nuova linea guida del Tribunale di Milano, aggiornata a giugno 2025, segnerebbe un cambio rilevante nella gestione economica dei figli in caso di separazione. Il documento, che rivede e aggiorna le indicazioni risalenti al 2017, definisce infatti in modo più preciso quali siano le cosiddette "spese straordinarie" a carico di entrambi i genitori. L'obiettivo appare chiaro: prevenire conflitti, evitare contenziosi giudiziari e offrire uno strumento concreto agli operatori del diritto, alle famiglie e ai giudici, chiarendo cosa sia da ritenersi compreso nell’assegno ordinario e cosa invece no. Tra le spese che devono essere suddivise, anche in assenza di un accordo preventivo, rientrano ora anche voci fino a oggi discusse o considerate "grigie", come i costi per baby-sitter, master e corsi di specializzazione, ma anche beni e servizi per i figli con disabilità. Ecco le novità e la tabella delle spese.
Baby-sitter e formazione nelle spese straordinarie: l'accordo tra genitori non serve
Uno dei punti di maggiore rilievo riguarda i servizi di baby-sitting: secondo la nuova interpretazione del Tribunale milanese, si tratta di una spesa che può essere imposta a entrambi i genitori, anche quando non sia stato raggiunto un accordo preventivo. Il ragionamento alla base è che si tratta di un servizio necessario alla cura del figlio, specialmente quando l'altro genitore non riesce a garantire la presenza nei tempi richiesti. Anche i corsi di recupero o di potenziamento, così come le attività formative e specialistiche (inclusi i master), devono essere considerati spese straordinarie condivise. A rafforzare questa posizione ci sarebbe il parere del Consiglio nazionale forense, che già nei mesi scorsi aveva sollecitato aggiornamenti alle linee guida per evitare interpretazioni arbitrarie tra giudici e tribunali diversi.
Assistenza ai figli disabili: un obbligo condiviso
Un altro capitolo importante è quello che riguarda poi le spese per i figli con disabilità. L'assistenza, le terapie riabilitative, gli ausili, le cure a domicilio o presso centri diurni e specializzati sono ora formalmente inseriti tra le voci da suddividere equamente tra i genitori. Anche in questo caso, non sarebbe necessario che vi sia un accordo preventivo tra le parti; il Tribunale sottolinea che le esigenze dei figli con disabilità non possono essere sottoposte a negoziazione tra gli adulti, ma richiedono una tutela immediata e oggettiva, proprio per garantire l'effettiva parità dei diritti dei minori coinvolti.
La nuova tabella delle spese extra: linee guida dettagliate
A corredo della linea interpretativa, le linee guida milanesi offrono un vero e proprio catalogo delle spese che devono essere considerate straordinarie e quelle che necessitano o meno di accordo tra gli ex coniugi. Tra queste ci sarebbero:
- Spese mediche: sono da dividere, ma occorre un accordo per quelle effettuate presso strutture private non convenzionate.
- Spese scolastiche: sono sempre straordinarie; l'accordo serve solo per le iscrizioni a istituti o lezioni private.
- Spese extra-scolastiche: viaggi studio, sport, vacanze, corsi pomeridiani rientrano tra le spese da condividere, ma vanno concordate.
- Spese per figli disabili: non necessitano di accordo; l’obbligo è automatico e riguarda cure, ausili, trasporti, attività e strumenti educativi.
L'intento insomma sarebbe quello di evitare l'ennesima guerra tra ex, spesso combattuta proprio sui soldi da spendere per i figli. Chiarire oggi cosa va diviso senza discussioni può, domani, evitare forse una battaglia legale e tutelare chi in queste storie ha meno voce: i minori.