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Francesco Laforgia lancia un nuovo movimento di sinistra: “Esiste un terzo spazio in cui inserirsi”

Il senatore di Leu, Francesco Laforgia, lancia un nuovo movimento di sinistra, con l’obiettivo di inserirsi in quello che definisce un “terzo spazio” tra le destre e il Fronte repubblicano che va dai socialisti a Calenda. Intervistato da Fanpage.it, Laforgia spiega il suo nuovo progetto politico e l’idea di una sinistra unica e unitaria.
A cura di Stefano Rizzuti
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Non sarà “un nuovo partito di sinistra”. Quello che verrà lanciato domani a Firenze dal senatore di Liberi e Uguali, Francesco Laforgia, è un movimento che punta a creare un soggetto della sinistra unico e unitario. Il nome di questo movimento verrà annunciato domani: a sceglierlo saranno i cittadini che si stanno avvicinando a questa esperienza, attraverso un voto online sul sito www.ilmiopartito.com. In lizza ci sono tre nomi: ‘è viva’, ‘in piedi’, ‘Plus – plurale uguale sostenibile’. L’obiettivo del movimento lanciato da Laforgia, come spiega lui stesso intervistato da Fanpage.it per l’occasione, punta a occupare “un terzo spazio” tra le destre e quel fronte repubblicano che tiene insieme i socialisti e il manifesto ’Siamo europei’ di Carlo Calenda. Il nuovo movimento sosterrà la lista ‘La Sinistra’ alle europee e punta a concludere il suo percorso fondativo, probabilmente con un congresso, entro l’autunno. Intanto domani ci sarà la presentazione a Firenze, a cui parteciperà anche Yanis Varoufakis con il suo Diem 25, con cui è già stato avviato un percorso condiviso.

Domani nasce un nuovo movimento: un nuovo partito di sinistra?

Noi non fondiamo un nuovo partito di sinistra, noi non ci siamo mossi da dove eravamo. Leu è nato per creare un soggetto a sinistra, noi siamo rimasti lì per riportare al centro alcune questioni scomparse nel dibattito del Paese e di tutto il mondo, a partire dalle disuguaglianze e dai temi ambientali. O, ancora, la patrimoniale sulle grandi ricchezze, il Green new deal, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Un progetto che ci vede accanto a Diem 25 per una sinistra contemporanea.

Rilanciate quindi il progetto di Leu?

Non direi che vogliamo rilanciare il progetto di Leu. Le ragioni di fondo di Leu restano in piedi, ma noi siamo rimasti dentro questo mondo e le nostre stesse cose le dicono anche altri, anche le piazze: è arrivata l’ora di mettere tutte queste energie insieme. La gente vuole qualcosa di sinistra votabile senza doversi turare il naso.

Quai sono i vostri obiettivi nel breve periodo?

Noi domani, intanto, usciamo dalla ‘clandestinità', scegliendo anche un nome. Poi sosterremo La Sinistra alle europee, una lista con dei limiti ma che va sicuramente arricchita. Sappiamo che c’è un terzo spazio tra le destre e chi le vuole contrastare mantenendo l’assetto europeo così com’è, come nel caso del Fronte repubblicano lanciato da Calenda. Noi sappiamo che c’è un terzo spazio. Dobbiamo fare la sinistra. E poi, entro l’autunno, ci sarà una iniziativa politica forte, come un congresso fondativo.

Avrete dei candidati nella lista alle elezioni europee?

Ci stiamo ragionando, ci saranno. Ma non è una semplice rivendicazione. Vogliamo esprimere nomi, di donne e uomini, che possono dare un senso a questa battaglia. Ma non farò ancora nomi, perché è in corso una discussione.

Crede sia possibile un avvicinamento al Pd ora guidato da Nicola Zingaretti?

Io auguro al mio ex partito ogni bene, e lo dico senza ironia. Zingaretti sicuramente non è Matteo Renzi per cultura politica e per approccio. In questo Paese molti strati della popolazione hanno visto la sinistra come responsabile di tante nefandezze. Anche perché spesso ha fatto il contrario di ciò che si aspettavano, come con l’abolizione dell’articolo 18. Io al Pd faccio alcune domande: volete discutere di patrimoniale, di riduzione dell’orario di lavoro, di reintrodurre l’articolo 18 per difendere i lavoratori? Ci sono le questioni politiche da affrontare prima, altrimenti si elude il problema.

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