Foto intime, ricatti, droghe e massoneria: lo scontro interno tra i Fratelli d’Italia di Prato

La corsa alle elezioni regionali in Toscana si anima a Prato, ma non solo per la competizione elettorale. Uno dei due candidati cittadini di Fratelli d'Italia, Tommaso Cocci, negli ultimi mesi ha ricevuto minacce e ricatti anonimi con la richiesta di lasciare la politica. Nelle lettere ricevute c'erano sue foto intime e informazioni sulla sua affiliazione alla massoneria. Secondo Cocci, l'intera operazione è stata organizzata da altri membri di Fratelli d'Italia per toglierlo di mezzo nella corsa ai seggi in Regione.
Le lettere con foto intime e minacce: "Lascia la politica o ti distruggiamo la vita"
Il caso è partito diversi mesi fa. A raccontarlo è il Fatto quotidiano. A febbraio Cocci, 34 anni, capogruppo di FdI nel Consiglio comunale pratese, avrebbe ricevuto una prima lettera anonima con diversi materiali ‘compromettenti'. Tra questi una sua foto intima, screenshot di messaggi che riguarderebbero l'uso di droghe, l'accusa di essere legato alla massoneria e una serie di insinuazioni infondate (tra cui pedofilia e pedoporfnografia). "Quella foto purtroppo è vera", ha ammesso al quotidiano. "Ho fatto una sciocchezza, ma non mi ci faccio ricattare".
Anche la situazione in cui è stata scattata quella foto intima, secondo Cocci, è sospetta. Ha affermato di essere stato sostanzialmente adescato su Instagram. In una chat privata avrebbe inviato delle foto intime. Poi quel profilo sarebbe sparito e le foto avrebbero iniziato a circolare a Prato, soprattutto tra i consiglieri comunali (sia si destra che di sinistra).
E ancora: poco prima dell'arrivo della lettera, il 23 gennaio, al Consiglio comunale un suo collega di partito, Claudio Belgiorno, aveva proposto con una mozione di fare un test antidroga a tutti i consiglieri. È uno degli elementi che spinge Cocci all'accusa. Anche Belgiorno oggi è candidato alle regionali, ma nega di essere coinvolto in alcun modo nela vicenda.
Ad aprile sarebbe arrivata un'altra lettera anonima, con un messaggio anche più esplicito: "Se continui a fare politica ti distruggiamo la vita". Il 18 aprile, Cocci ha fatto denuncia alla Digos.
Le tensioni e le fazioni dentro Fratelli d'Italia
Tra i motivi per cui il capogruppo di FdI sospetta il suo stesso partito dell'invio di queste lettere c'è il modo in cui sono state scritte. Una lettera che riguarda l'uso di droghe sarebbe stata indirizzata direttamente ai due esponenti di punta del partito nel territorio: i deputati Giovanni Donzelli e Chiara La Porta. Un'altra lettera affermerebbe: "Di tutto questo gli onorevoli di Fratelli d'Italia sono a conoscenza da ottobre 2024", e chiederebbe: "E voi continuate a sostenerlo?". Chiaramente, per Cocci, un messaggio rivolto all'interno del partito.
Ma perché orchestrare una campagna simile? Alla base ci sarebbe uno scontro di potere. Cocci a livello locale è ‘sponsorizzato' soprattutto dalla deputata La Porta. Belgiorno, invece, che ricordiamo è anche lui candidato alle regionali, sarebbe vicino a Donzelli. Ma non solo: un tasto dolente per FdI, che rischia di trasformarsi in un pericolo politico, sarebbe il rapporto tra Cocci e la massoneria.
Il legame con la massoneria e il problema politico per FdI
Il consigliere, infatti, è un esponente della massoneria, in particolare affiliato alla loggia del Sagittario. Non un semplice membro, ma il segretario. Lo è da dodici anni, come ha ammesso lui stesso. A giugno, in una riunione di partito, l'avrebbe detto apertamente. Poi si sarebbe messo "in sonno", termine massonico che significa che ha sospeso tutte le sue attività collegate alla loggia.
Il motivo per cui l'affiliazione di Cocci è un problema per FdI è legato alla cronaca politica e giudiziaria di Prato. A giugno è emerso che sull'allora sindaca Ilaria Bugetti (Pd) era stata aperta un'indagine per corruzione. Bugetti si è dimessa. L'accusa è di aver favorito con la sua carica un imprenditore, Riccardo Matteini Bresci. Che è il Gran Maestro della loggia del Sagittario, la stessa di Cocci. Proprio a causa dell'inchiesta Cocci a giugno ha detto apertamente di essere legato alla massoneria e si è messo in sonno.
Il capogruppo meloniano ha negato aver mai avuto rapporti professionali di alcun tipo con Matteini e con gli altri indagati, e al momento il suo nome non appare nelle carte dell'inchiesta. Ma se anche a livello giudiziario non ci sono problemi, a livello politico negli ultimi mesi Fratelli d'Italia ha puntato moltissimo sulla "questione massoneria", associandola al Pd. Tanto che Giovanni Donzelli si sarebbe anche vantato che il partito, a Siena, aveva "sostituito in ventiquattr'ore un candidato" che aveva "dato priorità alla sua appartenenza massonica".