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Morte di Silvio Berlusconi

Forza Italia, dopo Berlusconi inizia la tregua interna per sopravvivere

Nei giorni successivi alla morte di Silvio Berlusconi, tutte le figure di vertice di Forza Italia hanno fatto capire che le tensioni interne saranno messe da parte, per il momento. Da Antonio Tajani a Licia Ronzulli e Alessandro Cattaneo, l’obiettivo sembra essere arrivare con un partito coeso alle prossime elezioni europee.
A cura di Luca Pons
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Silvio Berlusconi è morto da meno di una settimana ma il suo partito, Forza Italia, ha già iniziato ad affrontare la fase successiva. Quella in cui non ci sarà più un presidente storico e carismatico a tenere insieme le diverse correnti interne, e in cui quindi servirà uno sforzo per mantenere coeso il partito. Almeno fino alle prossime elezioni europee, a giugno 2024. Quando Forza Italia rappresenterà la principale forza italiana del Partito popolare europeo e, per il governo Meloni, sarà essenziale che riesca a far eleggere un buon numero di eurodeputati.

La "tregua", per così dire, è stata lanciata già ieri nella conferenza stampa tenuta da Antonio Tajani e Licia Ronzulli insieme al capogruppo alla Camera Paolo Barelli e al capo della delegazione a Bruxelles Fulvio Martusciello. Tajani e Ronzulli, in particolare, negli scorsi mesi avevano rappresentato due anime di Forza Italia, il primo pienamente in linea con le politiche del governo, la seconda più spesso critica della gestione di Giorgia Meloni.

"Abbiamo il dovere di proseguire uniti", ha detto la capogruppo al Senato Ronzulli. "Siamo in mare aperto, ma come sa chi va a vela è essenziale l’armonia nella squadra per arrivare in porto". Il prossimo giovedì il comitato di presidenza si riunirà e convoocherà il Consiglio nazionale di FI. Per la prima volta dal 1994, bisognerà eleggere un nuovo presidente. Che, con tutta probabilità, sarà proprio Antonio Tajani: non solo è il più alto in grado nel governo (ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio) ma Berlusconi gli aveva anche assegnato il ruolo di coordinatore nazionale di Forza Italia. Sostanzialmente, un presidente in seconda.

Oggi, parlando a Repubblica, l'ex capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo – rimosso dall'incarico pochi mesi fa proprio per allineare maggiormente il partito al governo – ha confermato lo spirito della tregua: "Credo che oggi tutti avvertiamo il senso di responsabilità. L'unità ce l'avrebbe chiesta Berlusconi", ha dichiarato. "È giusto" che il nuovo presidente sia Tajani, ha detto Cattaneo, e "noi gli chiediamo di lavorare per un partito aperto". Insomma, "serve una gestione unitaria" e "rispettosa di ogni realtà", anche se per il momento "tutti ci adoperiamo per un clima nuovo" e "i ruoli sono la cosa meno importante".

Cattaneo ha anche commentato la possibilità che Paolo Berlusconi venga candidato per occupare il seggio in Senato che fu di suo fratello maggiore. "È di certo una possibilità di cui si discuterà", ha detto senza sbilanciarsi troppo. Per il resto, la famiglia Berlusconi ieri ha confermato la "vicinanza" al partito ma non dovrebbe più essere coinvolta ai vertici.

Oggi, acquistando una pagina a pagamento sui principali quotidiani, i figli hanno ringraziato chi ha partecipato al lutto per Silvio Berlusconi: "Grazie. Siamo davvero commossi per l'amore e la vicinanza che avete manifestato per la scomparsa del nostro papà. La presenza fisica a Milano per l'ultimo saluto. Le ore trascorse davanti alla residenza di Arcore. Le parole di affetto e stima affidate a tv, radio, social network. I fiori, le lettere, i messaggi, i biglietti, le centinaia e centinaia di necrologi su tutti i giornali. Gesti e parole che ci hanno riempito il cuore. Un abbraccio a tutti", recita il messaggio

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