Fondo pensione per i nuovi nati, fino a quanto si può risparmiare con il bonus Inps: la proposta in Manovra

Il Fondo pensione per i nuovi nati è tra le misure che la maggioranza vorrebbe inserire all'interno della prossima legge di bilancio. Si tratta di un meccanismo previdenziale che prevede il versamento da parte dei futuri genitori di 100 euro al mese a partire dal momento della nascita del bambino fino al compimento della maggiore età. A questa somma andrebbe integrato il contributo dell'Inps, pari a 50 euro. L'idea è quella di incentivare le famiglie a ricorrere a strumenti di previdenza complementare, in modo tale da garantire la pensione ai propri figli e metterli a riparo dalle conseguenze della profonda crisi demografica in cui si trova l'Italia. Ma fino a quanto si può risparmiare? Secondo i calcoli della Commissione di Vigilanza sui fondi pensione (Covip), al 18esimo anno di età del figlio, il montante complessivo potrebbe arrivare a 34mila euro. Vediamo nel dettaglio che cos'è emerso.
Come funziona il Fondo pensione nuovi nati proposto dal centrodestra
La proposta si trova in un emendamento alla legge di bilancio, targato Fratelli d'Italia e recante la firma della senatrice Lavinia Mennuni. Il testo, finito tra i segnalati, verrà discusso in Commissione bilancio, che valuterà se ci sono i margini per portare avanti la norma oppure tagliarla fuori.
Precisamente il nome dello strumento è Fondo di previdenza per i Giovani (FPG) e consiste in una misura pensata per promuovere la cultura previdenziale, supportare e agevolare la formazione e l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Il fondo è individuale e funzionerebbe come altri strumenti di risparmio già in vigore e che si affiancano alle pensione obbligatoria.
In questo caso il fondo riguarda i nuovi nati e andrebbe attivato da parte dei genitori (o da un parente affine, fino al terzo grado) entro i primi tre mesi di vita del bambino. Per farlo viene richiesto il pagamento presso l'Inps di una somma pari a 100 euro. Un importo a cui vanno aggiunti 50 euro di cui si farebbe carico l'Istituto.
Poiché il testo si limita a indicare il 1° gennaio 2026 come data di partenza del fondo, non è chiaro se la misura riguardi esclusivamente i bambini che devono ancora nascere o se si estenda anche ai nati negli ultimi due mesi del 2025 (non prima considerato il termine dei tre mesi per l'attivazione).
Il versamento, a cadenza mensile, dovrebbe continuare fino alla maggiore età del figlio. Una volta raggiunti i 18 anni, spetterebbe a quest'ultimo decidere se riscattare i soldi risparmiati o se continuare a mantenere la cassa previdenziale. Nel caso in cui scegliesse di incassare il fondo, le somme accantonate andrebbero impiegate per sostenere spese universitarie, di formazione professionale, per l'avvio di un attività di impresa o di lavoro autonomo (sia da solo che in società).
Quanto vale il Fondo: i calcoli di Covip
Secondo le stime di Covip, riportate oggi sul Sole24ore, "se si destinassero 100 euro al mese dalla nascita fino ai 18 anni, si avrebbe un montante complessivo di 34mila euro", ha chiarito il presidente Mario Pepe. "Proseguendo fino ai 67 anni (cioè l'età per la pensione di vecchiaia classica), il montante può lievitare a 650mila euro, assicurando una vecchiaia dignitosa", ha aggiunto. Queste cifre infatti, andrebbero a integrare gli importi pensionistici, facendo lievitare così l'assegno ordinario.