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Manovra 2026

Floridia (M5s) a Fanpage.it: “In manovra quasi un miliardo di tagli alla scuola per il prossimo triennio”

La senatrice del M5s Barbara Floridia ha denunciato a Fanpage.it i tagli per l’Istruzione che sono previsti nella legge di Bilancio 2026: “In questa manovra per la scuola non solo non ci sono risorse in più, ma nel triennio prevedono di tagliare 869 milioni. Praticamente poco meno di 300 milioni l’anno di tagli alla scuola e all’edilizia scolastica”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella legge di Bilancio 2026 non ci sono nuove risorse stanziate per la Scuola. Al contrario ci sono tagli, per più di 800 milioni nel triennio. A denunciarlo è la pentastellata Barbara Floridia, ex sottosegretaria all'Istruzione, anticipando a Fanpage.it alcuni emendamenti che presenterà alla manovra, che questa settimana ha iniziato il suo iter in Senato con le audizioni. La senatrice contesta anche le ultime dichiarazioni del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, a proposito delle classi sovraffollate: secondo il titolare di Viale Trastevere non occorre lavorare per la riduzione del numero degli studenti nelle aule "che si è rivelata una scelta che non dà risultati positivi". Piuttosto occorre concentrarsi sull'aumento dell'organico, che "serve per la personalizzazione della didattica". Peccato che in questa legge di Bilancio non ci sia nulla per il potenziamento degli organici. Al contrario, una misura come la stretta sulle supplenze brevi dei docenti esterni, rischia di incidere negativamente sul lavoro degli insegnanti, che saranno costretti a coprire le assenze dei colleghi.

Senatrice, il ministro Valditara dice che non è importante il numero degli alunni per classe, il sovraffollamento insomma non è un problema. Secondo il ministro bisogna puntare piuttosto sull’aumento dell'organico per la personalizzazione della didattica. È d’accordo con quest’impostazione?

Valditara evidenzia sicuramente la sua inadeguatezza e la palese mancanza di esperienza a scuola. Io sono entrata per 20 anni consecutivi in una classe, so benissimo quanto il rapporto docente-alunno sia importante. Certamente aumentare il numero degli insegnanti è fondamentale, ma mi pare che sia l'esatto contrario di quello che il governo sta facendo anche in questa legge di Bilancio. Non solo non si aumenta il numero dei docenti, ma addirittura si vieta alle scuole di chiamare i supplenti, impedendo ai ragazzi di avere un docente nel caso in cui ci sia un'assenza inferiore a 10 giorni, sovraccaricando tra l'altro l'organico dell'autonomia. Ricordiamo che già con la manovra dell'anno scorso è stato fatto un taglio del personale, cancellando 5.660 posti di insegnanti e 2.174 unità di personale ATA.

Chiederete una modifica alla legge di Bilancio per questi tagli?

In questa legge di bilancio presenterò un emendamento per ripristinare quei 5.000 docenti, le risorse per le coperture ci sono. Ma la cosa più preoccupante è che in questa legge di Bilancio per la scuola non solo non ci sono risorse in più, ma nel triennio prevedono di tagliare 869 milioni. Praticamente poco meno di 300 milioni l'anno di tagli alla scuola e all'edilizia scolastica, attraverso la riduzione della spesa corrente. È di una gravità inaudita. Non hanno mai pensato di mettere risorse aggiuntive per la scuola. Nemmeno per aumentare gli stipendi degli insegnanti, come chiedono anche i sindacati che ieri hanno firmato il rinnovo contrattuale per il comparto. Aspettiamo un emendamento della maggioranza che incrementi le retribuzioni dei docenti.

Il Forum delle associazioni familiari in commissione Bilancio ha segnalato il problema del caro libri e chiede di rendere detraibili e deducibili le spese per il materiale scolastico. Nella manovra non ci sono risorse nemmeno per il bonus libri scolastici. Il ministro Giorgetti ha spiegato che il governo non è riuscito ad assecondare questa richiesta…

Ci sono molte famiglie e molti ragazzi in difficoltà, e per il caro libri non c'è nulla. Per il welfare noi proponiamo di destinare 20 milioni di euro. Chiediamo un fondo specifico o una carta per il fondo educativo, in modo che le famiglie con un ISEE inferiore a 45.000 euro possano avere delle risorse per mantenere i figli. Sulla scuola, ripeto, non c'è un euro, ma ci sono 869 milioni di tagli. L'edilizia viene tagliata per 200 milioni.

I sindacati hanno espresso preoccupazione anche per il dimensionamento scolastico, che spesso si traduce in un mero esercizio contabile, accorpando i plessi e indebolendo così la funzione delle scuole. Presenterete una proposta di modifica alla legge di Bilancio su questo tema?

Sì, intendo presentare un emendamento con nuovi parametri per la definizione delle istituzioni scolastiche autonome, chiedendo di ripristinare la soglia di 500 alunni per edificio. È assurdo che istituti che non arrivano a 900 o 1000 alunni perdano la titolarità, in questo modo vengono meno servizi per famiglie e ragazzi. Ci sono scuole con 33 plessi, accorpati in un unico istituto, con un solo preside e una sola segreteria amministrativa. Una follia.

La Carta del docente risulta ancora bloccata, il governo, tramite la sottosegretaria Frassinetti, nega i ritardi e dice che bisogna aspettare un decreto interministeriale che ridefinisca la platea. Farete delle proposte per velocizzare l’erogazione del bonus?

Giocano sulle parole, è evidente. Il governo è in ritardo sull'erogazione del bonus, e provano a nascondersi dietro al fatto che, grazie a noi, la platea si è allargata, e dunque dicono di dover ridefinire le risorse. Noi faremo pressione sul ministero, che dovrebbe lavorare velocemente invece di lasciare gli insegnanti in sospeso. Considerate tutte le difficoltà che vivono credo sia il minimo sbloccare questo bonus il prima possibile. Nel decreto scuola c'è scritto che entro il 30 gennaio va emesso il decreto interministeriale. Ma la Carta non è stata mai attivata così tardi.

Da quest'anno però c'è una novità, la Carta è utilizzabile anche per i trasporti. Cosa ne pensa?

È positivo che possa essere usata anche per i trasporti, ma comunque fanno sempre il gioco delle tre carte: con le stesse risorse cercano di rispondere a più necessità, mentre i docenti avrebbero bisogno di essere coperti anche a livello di stipendio in maniera più significativa. Ricordiamo che la spesa per i docenti in Italia è tra le più basse in Europa. Peggio di noi c'è la Romania. Nell'ultimo triennio noi siamo scesi anche per quanto riguarda la spesa pubblica per l'Istruzione, che è passata dal 4,3% al 3,9% del Pil da quando c'è Meloni. Un calo marcato. Quindi fingono di inserire un'agevolazione in più su una carta che già esiste, aggiungendo i trasporti, ma in realtà l'importo del bonus per il singolo docente scenderà. È quello che fanno in tutte le leggi di Bilancio e in tutti i decreti che si occupano di scuola: tolgono da una parte i soldi per spostarli su un'altra voce. Ma non sono mai stati fatti investimenti aggiuntivi. Non hanno alcuna idea nuova, funzionale. Si limitano a prendere le misure varate dai precedenti governi, cambiando magari il nome e le modalità di accesso. Come è accaduto con il Reddito di cittadinanza e come faranno con la Carta Valore i neo-diplomati, per la quale tra l'altro ci sono paletti molto stringenti.

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