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Fioramonti all’attacco del M5s: “Si è snaturato, l’anno di governo con la Lega ci ha logorati”

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti critica il M5s: “Ha subito uno snaturamento dovuto a un’attenzione eccessiva ai sondaggi e al concentrarsi su alcune tematiche importanti ma non dirimenti”. Poi fa un’autocritica per l’atteggiamento troppo morbido che a suo avviso il Movimento ha avuto con la Lega: “Su molte questioni avremmo dovuto aver il coraggio di dire ‘No'”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti va all'attacco del Movimento Cinque Stelle: "Il Movimento ha subito uno snaturamento dovuto a un'attenzione eccessiva ai sondaggi e al concentrarsi su alcune tematiche importanti ma non dirimenti". Lo ha detto a un'intervista sull'inserto del Corriere della Sera "Sette". E per rafforzare la sua critica cita come esempi il taglio dei parlamentari e i vitalizi.

Per Fioramonti queste sono battaglie di bandiera "giustissime e indispensabili" ma che "non costituiscono una visione di Paese". Il problema secondo il ministro, eletto parlamentare alle politiche del marzo 2018 proprio con il M5s, è che prediligendo quelle lotte "si ottiene un grande consenso trasversale", "poi però quando si tratta di governare vengono al pettine i nodi creati dall'aver tenuto insieme persone con visioni opposte del Paese".

Nella sua analisi Fioramonti passa in rassegna anche gli errori fatti dai pentastellati durante il governo giallo-verde, quando lui ricopriva la carica di viceministro: "L'anno di governo con la Lega ci ha logorati. Su molte questioni avremmo dovuto aver il coraggio di dire ‘No'". Per esempio sui decreti Sicurezza di Salvini, sulla legittima difesa, sul caso Diciotti.

Nonostante il suo biasimo Fioramonti intende restare all'interno del M5s, pur contestandolo: "Cerco di portare avanti i contenuti e la filosofia primordiale del Movimento, che nacque progressista e ambientalista. Se questa filosofia dovesse venire a mancare, faremo dei ragionamenti". Ma non chiarisce se allude a eventuali scissioni. Smentisce poi alcuni retroscena che lo vedrebbero come leader alternativo a Luigi Di Maio: "Non ho questa ambizione. Ma secondo me il M5s oltre a una carenza di visione del Paese, ha anche un problema di organizzazione interna".

In un'intervista a Repubblica Napoli poi annuncia che il Miur "ha recuperato un ulteriore miliardo" per l'edilizia scolastica. "Si tratta di finanziamenti a livello nazionale, con gli Enti locali che devono candidare i loro progetti nella programmazione triennale. La programmazione prevede interventi basandosi sulle priorità. E qui il Sud può far sentire la sua voce, perché molte emergenze sono proprio qui. Comuni e Province devono però fare la loro parte e segnalarci le urgenze".

"La messa in sicurezza degli edifici scolastici è la priorità assoluta", afferma l'esponente M5S, che oggi è a Napoli. "Già venerdì scorso ho firmato il decreto per un piano straordinario che riguarda l'adeguamento degli edifici alla normativa antincendio. Sono 98 milioni. Entro dicembre uscirà l'avviso pubblico e tutti gli Enti locali potranno candidare le loro scuole. Stiamo lavorando per interventi di edilizia scolastica, di efficientamento energetico, per le verifiche di vulnerabilità sismica. Vogliamo rendere le proposte subito cantierabili, cambiare l'approccio degli investimenti con una prospettiva sostenibile. E stiamo immaginando un pacchetto di iniziative specifico per le regioni del Meridione".

Bisogna "dare un maggior peso a retribuzioni che sono tra le più basse d'Europa", afferma Fioramonti. "Anche per questo mi sto battendo. Pagare meglio i docenti è certo una questione economica. Ma non è soltanto questo. È un segnale agli insegnanti: non siete soli, il valore del vostro lavoro è riconosciuto. Chi ha scelto di insegnare lo ha fatto per passione, per vocazione, per mettersi al servizio della crescita dei nostri ragazzi. Si è demotivati perché ci si sente soli, perché si vorrebbe fare di più e meglio. Se si cambiano le condizioni della scuola, a Napoli come nel resto d'Italia, se la scuola e gli insegnanti recuperano il ruolo e il riconoscimento che dovrebbero avere, cambierà tutto in meglio".

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