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Figliuolo: “L’obiettivo è vaccinare 54 milioni di italiani entro settembre, troviamo i vulnerabili”

Il generale Figliuolo, in audizione alla commissione Bilancio della Camera, ha fatto il punto della campagna vaccinale: “L’obiettivo è vaccinare 54 milioni di italiani entro settembre”, ha spiegato ai deputati, ma la priorità è ancora “trovare le persone vulnerabili”, soprattutto quelle “poco avvezze al sistema informatico”. In futuro, però, la gestione della vaccinazione dovrà tornare ad essere “governata dalle strutture preposte dallo Stato”, perché “il ritorno alla normalità passa anche da questo”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Vaccinare l’80% della popolazione entro settembre di quest’anno, in totale sono 54,3 milioni di italiani. L’obiettivo del generale Figliuolo è chiaro: "Tutelare la salute dei cittadini, favorendo le condizioni per la ripartenza del Paese". Nel secondo trimestre, in cui l'andamento della campagna di vaccinazione ha finalmente accelerato, sono previste consegne per quasi 55 milioni di dosi, ad oggi ne sono arrivate poco più di 28. "La progressione del piano in tempi previsti o più rapidi non può prescindere dalla consegna delle dosi", ha ricordato il generale. L'obiettivo è non scendere sotto le 500mila somministrazioni al giorno, anche se nei giorni scorsi si è superata la soglia delle 600mila.

La priorità, per Figliuolo, è ancora rintracciare quei vulnerabili che ancora non sono stati trovati, anche perché "la svolta" è arrivata proprio quando la campagna vaccinale è stata organizzata per fasce d'età. "Sono stati intrapresi dei correttivi per rintracciare persone vulnerabili", soprattutto quelle "poco avvezze al sistema informatico". Solo così "rimarranno minime percentuali di non raggiungibili". Il generale Figliuolo, intervenuto in audizione davanti alla commissione Bilancio della Camera, ha parlato anche dell'attività di rendicontazione della struttura commissariale, spiegando di aver tagliato spese per 345 milioni di euro rispetto alla precedente gestione di Domenico Arcuri. Tra questi tagli spicca l'annullamento della costruzione dei padiglioni per la vaccinazione, le cosiddette primule, che avrebbe portato un risparmio di 189 milioni di euro.

In generale, però, secondo Figliuolo, c'è bisogno di passare dalla vaccinazione centralizzata negli hub a un sistema di "vaccinazioni delocalizzate, molto più capillare e prossimo ai cittadini". Il generale vede vicino il momento in cui la sua struttura commissariale terminerà il suo compito: "L’ordinarietà della gestione futura della vaccinazione dovrà tornare ad essere governata dalle strutture dello Stato preposte, il ritorno alla normalità passa anche da questo", ha spiegato Figliuolo. Il generale, però, guarda già al futuro: "Potrebbe essere prevista la necessità di almeno un'ulteriore dose – ha spiegato – La maggior parte degli scienziati crede che l'effetto dei vaccini duri un anno, stiamo già organizzando i richiami, stringendo accordi per avere un numero adeguato di vaccini nel 2022".

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