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Figliuolo dice che cancellare il progetto delle primule di Arcuri ha fatto risparmiare 189 milioni

Le primule avrebbero dovuto invadere le piazze italiane, per diventare i centri della vaccinazione contro il Covid. Il progetto, voluto dall’ex commissario Arcuri, è stato abbandonato già prima che lui fosse sostituito con Figliuolo. Oggi il generale ha spiegato in Commissione Bilancio alla Camera che grazie alla cancellazione di quel progetto sono stati risparmiati 189 milioni di euro.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Padiglioni a forma di primula che avrebbero dovuto riempire le città italiane per far rinascere il Paese "come un fiore". No, non sono mai arrivati nelle piazze. Le strutture, che sarebbero servite da centri vaccinali, erano state accantonate già prima che il promotore del progetto, l'ex commissario straordinario all'emergenza Covid Domenico Arcuri, fosse sostituito con il generale Figliuolo. Troppo costose, troppo poco pratiche. Ogni primula sarebbe costata circa 400mila euro, soldi risparmiati adattando ogni spazio disponibile ad hub vaccinale, come successo nei mesi scorsi. Del progetto presentato dall'amministratore delegato di Invitalia si è salvato solo il logo: il fiore che abbiamo visto e che vedremo nei luoghi dove si svolge la campagna di vaccinazione.

A tornare sulla questione delle primule è stato oggi il generale Figliuolo che, in audizione alla Commissione Bilancio della Camera, ha parlato della rendicontazione della struttura commissariale, come previsto dall'articolo 34 del decreto Sostegni bis per ottenere ulteriori 1,6 miliardi di euro di fondi. "Anche se ad oggi non è stato ancora effettuato un formale passaggio di consegne con la precedente gestione e anche in ragione della complessità dell'attività amministrativa e contrattuale realizzata sin da maggio 2020, si è provveduto al pagamento di oltre 1,6 miliardi di euro per lo più riferite a impegni di spesa precedentemente assunti", ha spiegato Figliuolo. Poi, però, il generale ha precisato anche la necessità di "un’ordinata e progressiva riconduzione degli interventi straordinari del commissario".

I "contratti operanti" sono stati ereditati, perciò l'obiettivo per andare incontro ad una spending review è "risolvere consensualmente i contratti già stipulati". Figliuolo ha spiegato di essere riuscito a recuperare circa 345 milioni di euro rispetto alla gestione precedente, ma la metà di questi soldi ha un'origine ben precisa: "L’annullamento della procedura di gara e quindi dell’intera progettualità relativa alla fornitura dei padiglioni temporanei destinati alla somministrazione dei vaccini per un risparmio presunto di 189 milioni di euro". La rinegoziazione dei prezzi per lo stoccaggio merci permette di risparmiare 22 milioni di euro al mese da marzo; rivedere la fornitura di aghi e siringhe ha portato in dote 1,5 milioni di euro; la riduzione dell'utilizzo delle tute monouso ha permesso di risparmiare 44,5 milioni di euro; e infine è stato azzerato l'extracosto delle spedizioni urgenti, rivedendo in generale tutta l'organizzazione delle spedizioni evitando quelle da effettuare con vettore aereo da Paesi extra Ue.

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