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Fase due, la richiesta delle Regioni al Governo: “Negozi devono riaprire già l’11 maggio”

La Conferenza delle Regioni chiede al governo di riaprire i negozi a partire dall’11 maggio e, successivamente, di permettere alle singole Regioni di decidere autonomamente – a partire dal 18 maggio – quali attività far ripartire tra quelle ancora chiuse o sospese, come per parrucchieri, bar e ristoranti.
A cura di Stefano Rizzuti
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La proposta è partita dal presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga. E poi è stata sposata dalla Conferenza delle Regioni, che ha trovato l’accordo su cosa chiedere al governo. Ovvero la ripresa del commercio a partire dall’11 maggio, seguito da un via libera alle Regioni per decidere autonomamente cosa fare a partire dal 18 maggio, soprattutto sulle riaperture di bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici. La richiesta delle Regioni è emersa dalla Conferenza delle Regioni che si è tenuta nel pomeriggio: “Da lunedì 11 maggio via libera al commercio e dal 18 maggio, scadenza del dpcm, poteri alle Regioni per tutte le riaperture”, è il riassunto fatto su Twitter dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Lo stesso Toti aggiunge: “Se le nostre richieste non dovessero essere accolte riterremo lese le prerogative delle Regioni. D’altra parte, è quanto deciso stamattina dalla cancelliera Angela Merkel in Germania”.

La richiesta delle Regioni e le aperture del Governo

La conferma della proposta arriva anche dallo stesso Fedriga, primo a proporre questo scenario che ora è stato presentato al governo. D’accordo anche il Piemonte, che però è più prudente e spiega che è giusto che siano le Regioni a scegliere diversamente in base alla propria situazione sull’andamento dei contagi. In aree diverse e con un maggior numero di contagi potrebbero esserci riaperture più a rilento, in sostanza. Ieri da parte del governo è arrivata una prima apertura verso questa ipotesi, con l’idea di riavviare le attività di bar, ristoranti e parrucchieri su base regionale a partire dal 18 maggio. Oggi il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha ribadito che dall’11 maggio partirà l’esame dei dati con il monitoraggio del ministero della Salute. E sulla base di queste cifre si potrà capire se affidare alle Regioni, dal 18 maggio, le decisioni sulle riaperture.

Negozi aperti l’11, poi dal 18 scelgono le Regioni

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato un ordine del giorno che è stato consegnato al governo. Le richieste sono quelle anticipate da Toti e spiegate da una serie di fattori. Intanto dal fatto che il dpcm del 26 aprile non fornisce un cronoprogramma sulle attività sospese o chiuse che devono ripartire. Poi le Regioni ritengono che ci sia il rischio che una sospensione prolungata delle attività metta a repentaglio “la sopravvivenza di migliaia di attività economiche”.  Le Regioni chiedono quindi di adottare un dpcm entro il 17 maggio per “consentire alle Regioni di procedere autonomamente a regolare le riaperture delle attività previa adozione da parte delle imprese di tutte le misure per la tutela dei lavoratori”. La competenza sulla mobilità tra Regioni, invece, resterebbe in capo al governo. Infine, le Regioni chiedono che dall’11 maggio si possa procedere con la riapertura dei settori del commercio al dettaglio.

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