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Fase 2, ok a spostamenti verso le seconde case: ma solo all’interno della propria Regione

Molti italiani si chiedono se sarà possibile raggiungere la seconda casa dopo il 4 maggio. Infatti, con l’inizio della Fase 2 dovrebbero essere allentati i divieti agli spostamenti. Ma attenzione: anche se sarà possibile spostarsi da un Comune all’altro, molto probabilmente non si potrà ancora uscire dalla propria Regione, se non per comprovate urgenze. Questo significa che chi possiede una seconda casa in un’altra Regione, non vi si potrà recare.
A cura di Annalisa Girardi
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Dal prossimo 4 maggio verranno allentate le misure restrittive sugli spostamenti. Questo però non vuol certo dire che si potrà viaggiare indisturbati lungo la penisola: infatti rimarranno in vigore ancora diversi divieti per evitare una nuova impennata della curva epidemiologica. Nella fase 2 si assisterà a un graduale allentamento del lockdown, ma per gli spostamenti a lunga distanza bisognerà avere ancora un po' di pazienza, anche considerando il diverso stato dell'epidemia nelle Regioni: si deve infatti evitare che il contagio, dalle Regioni più colpite, si diffonda anche in quelle in cui i casi sono più contenuti. Ciò significa che per molti italiani sarà impossibile raggiungere la seconda casa.

Dopo il 4 maggio sarà consentito spostarsi all'interno della propria Regione. Sarà possibile, in altre parole, andare da un Comune all'altro, restando però entro i confini regionali. Si potrà viaggiare verso un'altra Regione solo per comprovate urgenze o per ragioni lavorative. Quindi, chi possiede una seconda casa nella stessa Regione in cui risiede vi si potrà recare, mentre non sarà lo stesso per quelle famiglie che hanno la seconda casa in un'altra Regione. La questione è stata sollevata da molti cittadini, specialmente considerando che molte ordinanze regionali consentono gli spostamenti per attività agricola e la cura dei terreni privati: ci si chiede allora perché non sia possibile recarsi presso la seconda casa e prendersene cura, tra bollette arretrate e ordinaria manutenzione.

L'ipotesi più probabile, tuttavia, è che restino in vigore anche per la prima parte della fase 2 stretti limiti di mobilità sul territorio nazionale. Inoltre rimarranno in vigore alcune aree rosse. In generale gli esperti suggeriscono una riapertura che tenga conto delle condizioni dell'epidemia nei vari territori, anche se il governo ha annunciato un piano con un'impronta nazionale e che preveda regole uguali in tutto lo Stivale. La task force che sta lavorando al fianco dell'esecutivo ha indicato tre parametri da considerare nel concedere il via libera agli spostamenti: in primis, la circolazione del virus (quindi l'aumento dei contagi) deve essere sotto controllo, le strutture sanitarie devono essere in grado di rispondere a un'eventuale nuova ondata di casi, e infine nel territorio in questione ci devono essere abbastanza dispositivi di protezione disponibili per tutta la popolazione.

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