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Faceva beneficenza e si faceva rimborsare dal partito: “Nulla di deplorevole”

La capogruppo dell’Udc coinvolta nell’inchiesta sulle spese pazze in Regione Emilia Romagna spiega: “Sostenere attività di solidarietà non lo ritengo così deplorevole”.
A cura di A. P.
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Dai particolari dell'inchiesta della procura di Bologna sulle spese pazze dei gruppi politici in Regione Emilia Romagna emerge che oltre ai politici che si facevano rimborsare gioielli, caffè, viaggi e persino lo scontrino dei bagni pubblici, vi era anche qualcuno che invece metteva a bilancio le cene di beneficenza, come la capogruppo dell’Udc Silvia Noè.  In particolare i magistrati contestano alla consigliera regionale di aver  messo tra i rimborsi anche le spese sostenute nel corso di cene di solidarietà organizzate per raccogliere fondi per i più bisognosi. Insomma in parole povere secondo la procura Silvia Noè avrebbe fatto la beneficenza con i soldi del partito derivanti dai rimborsi elettorali. La capogruppo dell'Udc pur ammendo le cene e i rimborsi dà una spiegazione diversa dell'accaduto e rivendica: "Non vi è nulla di deplorevole". “Se alcune centinaia di euro sono state finalizzate in questi dieci anni per sostenere attività benefiche o di solidarietà, francamente non lo ritengo così deplorevole” ha spiegato infatti Noè, aggiungendo “Forse mi sbaglierò, ma vorrei capire qual è l’interesse a confondere vacanze, gioielli o dubbie collaborazioni con qualche iniziativa promossa da un’associazione benefica”.

"Oggi mi trovo in un autentico ciclone mediatico essendo capogruppo dell’Udc e avendo presentato bilanci così rigorosi che hanno portato il mio gruppo ad avere un cospicuo saldo residuo, proprio perché ogni uscita contabile veniva attentamente valutata secondo i criteri conformi alla normativa vigente” ha tenuto a precisare Silvia Noè ricordando inoltre di aver sostenuto finanziariamente numerose iniziative di volontariato. Secondo la capogruppo centrista quindi quei soldi erano formalmente rimborsi ma in realtà erano donazioni fatte a nome del gruppo Udc e auspica “un rapidissimo accertamento della verità, perché fare di tutta un’erba un fascio e confondere onesti e disonesti non aiuterà mai a migliorare la politica".

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