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Caramelle e bagni pubblici. I rimborsi dei consiglieri in Emilia-Romagna

La procura di Bologna indaga sugli acquisti effettuati coi soldi pubblici dai capigruppo dell’Emilia-Romagna. La Guardia di Finanza avrebbe accertato spese anche per salumi, vino e asciugacapelli.
A cura di Biagio Chiariello
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Ci sono anche gli scontrini per l'utilizzo di bagni pubblici, tra le voci di spesa dei diversi gruppi consiliari dell'Emilia Romagna. Lo ha appurato oggi la Guardia di finanza, nell'ambito dell'indagine che ieri ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di tutti e nove i capigruppo dei gruppi consiliari di Pd, Sel, Italia dei Valori e Federazione della Sinistra da una parte e di Pdl, Lega e Udc. Sarebbero stati lor, a firmare le richieste di spesa fatte dal gruppo e dai singoli consiglieri senza fare alcuna verifica. Per questo sono accusati di peculato.

Tra le altre voci all'attenzione degli inquirenti, che lavorano con la supervisione del procuratore Roberto Alfonso e Valter Giovannini, ci sono un asciugacapelli, un divano-letto, alcune bottiglie di vino da oltre 100 euro, salumi, frutta e verdura, diverse penne, tra cui una da 500 euro e pacchetti di caramelle. E come detto anche gli scontrini per l'utilizzo del W.C., dal valore di circa 50 centesimi. Non confermando i nominativi delle persone iscritte nel registro degli indagati, ribadiamo che le indagini servono a capire quello che può essere successo", ha dichiarato Giovannini. Le spese di rappresentanza nel 2011 vedono in testa il Pdl, con 87mila euro, seguito dalla Lega Nord con 43mila euro e il Pd con 23mila.

Intanto il Codacons è subito intervenuto nella questione e ha fatto sapere che "se dovesse emergere che in effetti delle somme sono state utilizzate per scopi estranei alle finalità istituzionali dei gruppi consiglieri, ci costituiremo parte civile nel procedimento penale che ne dovesse scaturire, come del resto ha già fatto nel procedimento penale a carico dei capigruppo della Regione Lazio". L'associazione dei consumatori spiega che si attiverà «"n caso di rinvio a giudizio dei consiglieri regionali, per ottenere la decadenza dell'intero consiglio e andare così a nuove elezioni regionali da tenersi in concomitanza con le elezioni Europee".

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