Eurodeputata sventola la bandiera della Palestina al Giro d’Italia: i carabinieri la identificano

L’eurodeputata di Europa Verde, Cristina Guarda, è stata fermata dai carabinieri dopo aver esposto la bandiera della Palestina al passaggio del Giro d’Italia. “Facevo il mio, da essere umano, cittadina e politica”, ha denunciato sui social. “Hanno fatto un po’ più del proprio dovere, identificandomi solo dopo avermi chiesto che bandiera sventolassi”, ha aggiunto.
A cura di Giulia Casula
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L'eurodeputata Cristina Guarda è stata identificata dai carabinieri dopo aver sventolato la bandiera della Palestina durante il Giro d'Italia. Venerdì scorso, l'europarlamentare di Europa Verde si trovava a Lonigo, in provincia di Vicenza e dal terreno di proprietà della sua famiglia ha esposto la bandiera palestinese al passaggio dei ciclisti, prima di essere fermata dalle forze dell'ordine.

"Subito il dopo il passaggio del Giro d'Italia nel mio paese, – ha raccontato – sono stata identificata dai carabinieri per aver esposto una bandiera della Palestina. Mi trovavo all'interno del campo agricolo di proprietà della mia famiglia, a Lonigo (Vicenza), e avevo appena riposto la bandiera dopo il passaggio dei ciclisti", ha spiegato. "Tutto ciò è assurdo, Perché occupare così le forze dell'ordine? Mi chiedo perché identificare chi vuole solamente mostrare solidarietà nei confronti del popolo palestinese, vittima delle atrocità del governo Netanyahu", ha denunciato Guarda. "Come parlamentare europea non posso tacere di fronte al massacro e mi sono sentita in dovere di essere presente, sulle strade del giro, con la bandiera di Palestina come tante e tanti in tutta la penisola", ha aggiunto.

Nel video si vedono i carabinieri chiedere alla donna le sue generalità una volta appreso che la bandiera sventolata fosse quella Palestinese. Sempre nel filmato Guarda replica che il terreno su cui si trova appartiene alla sua famiglia e spiega di star liberamente esprimendo il suo pensiero. Alla richiesta del motivo dell'identificazione, gli agenti rispondono che si tratta di "un semplice controllo". Ma l'europarlamentare non ci sta. "Il mio non è un episodio isolato: in questi giorni, è stato fatto di tutto per nascondere le manifestazioni a sostegno della Palestina sulle strade del Giro", ha ricordato. "Con scarsi risultati, visto che la bandiere sono presenti in tutte le tappe. Un bellissimo segnale, anzitutto di umanità, che non può più essere ignorato dal governo. Ma ecco cos'ho imparato oggi: se volete scendere in piazza con una bandiera palestinese, non dimenticate di portare un documento d'identità", ha concluso.

L'eurodeputata ha raccolto la solidarietà della delegazione italiana dei Verdi all'Eurocamera. "Quanto accaduto alla collega è inaccettabile", hanno commentato in una nota Benedetta Scuderi, Ignazio Marino e Leoluca Orlando della delegazione italiana dei Verdi al Parlamento europeo. "Il fatto  che una rappresentante delle Istituzioni venga identificata per avere esposto una bandiera, per giunta all'interno di una sua proprietà, dà la dimostrazione di quanto sia pericolosa una prassi che sta prendendo sempre più piede in Italia. In questo modo viene messo in discussione, da parte dello Stato stesso, uno dei cardini della nostra Costituzione, ossia la libera manifestazione del pensiero", hanno aggiunto "Lo ripetiamo, questa deriva autoritaria è inaccettabile. In generale e, come in questo caso, davanti al massacro che sta avvenendo a Gaza, la libertà di esprimere la propria opinione, insieme a gesti anche simbolici come quello della collega Guarda, non possono essere oggetto di repressione", hanno concluso.

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