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Covid 19

Estate 2021, per il Cts saranno vacanze “più tranquille”, ma con mascherine e distanziamento sociale

Secondo le previsioni del Cts “questa estate per le vacanze avremo molte opportunità di svago e di libertà, ma dobbiamo mantenere alta l’attenzione perché l’esperienza dell’anno scorso qualche cosa ci deve insegnare”. Secondo Fabio Ciciliano sarà comunque necessario indossare le mascherine, lavarsi spesso le mani e mantenere le distanze.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'estate 2021 non sarà una stagione di piena libertà senza regole. Sarà possibile spostarsi e viaggiare, con il ‘green pass', ma non si potranno mettere da parte tutte le regole anti Covid che sono rimaste in vigore fino ad ora, e che hanno costituito il fulcro della lotta contro il Covid, insieme alla campagna vaccinale. Sarà comunque necessario indossare le mascherine, sia nei luoghi aperti sia in quelli chiusi, mantenere le distanze, e lavarsi spesso le mani. I dispositivi di protezione potrebbero essere necessari fino alla fine dell'anno. Sarà preferibile poi, stando alle previsioni degli esperti, muoversi all'interno dei confini nazionali, scegliendo mete turistiche italiane per le vacanze. In questo modo si correranno meno rischi per la salute, perché sarà più semplice controllare chi viaggia.

In base al piano vaccinale il governo prevede che già ai primi di luglio la quasi totalità delle persone che si vogliono immunizzare avrà ricevuto la prima dose di siero. Fabio Ciciliano, membro del Cts, in un'intervista al Messaggero ha detto che quest'anno trascorreremo "vacanze più tranquille", "ma le precauzioni dovranno continuare. L'esempio di Israele dove all'aperto stanno rinunciando alle mascherine non possiamo ancora seguirlo perché noi raggiungeremo l'immunità di gregge solo in autunno. E comunque è probabile che, per prudenza, le mascherine possano essere necessarie per tutto il 2021". 

Ciciliano ha ricordato comunque che "per essere in sicurezza dobbiamo avere somministrato la doppia dose a 42 milioni di italiani e che, comunque, trascorre un mese tra la seconda iniezione e lo sviluppo dell'immunità massima, al di là dell'eccezione Johnson&Johnson che è monodose. Possiamo essere ottimisti, questa estate per le vacanze avremo molte opportunità di svago e di libertà, ma dobbiamo mantenere alta l'attenzione perché l'esperienza dell'anno scorso qualche cosa ci deve insegnare".

L'idea di vaccinare nelle località turistiche potrebbe non essere una strada percorribile, secondo l'esperto, perché si rischia di pesare su un sistema sanitario di un'altra Regione, e sarebbe complicato anche organizzare la distribuzione delle dosi, dovendo prevedere un meccanismo di compensazione. Anche la proposta di località turistiche Covid free non è una buona soluzione, perché se è vero che in Grecia basta immunizzare le isole, "In Italia praticamente tutto il territorio è di interesse turistico".

Iss: "Più libertà quando avremo vaccinato oltre metà degli italiani"

Sulla stessa scia anche le dichiarazioni di Silvio Brusaferro, presidente Iss e portavoce del Cst. Secondo l'esperto per allentare ancora le misure "occorre mantenere l'Rt sotto 1, avvicinarsi alla soglia dei 50 casi settimanali ogni 100 mila abitanti (ndr: ora è a 157), ridurre ancora la pressione sui servizi sanitari e aver vaccinato più di metà popolazione".

In un'intervista a ‘La Stampa' Brusaferro ha spiegato che ilgreen pass' "è sicuramente uno strumento importantissimo per acquisire un grado di maggiore libertà in molti contesti. Ma fino a che la maggioranza della popolazione non verrà immunizzata dovremo convivere con le regole sul distanziamento e non abbandonare le mascherine. Con le vaccinazioni e il rispetto delle regole una sempre maggior libertà potremmo ritrovarla anche dietro l'angolo".

I vaccini "rispetto a quella inglese funzionano molto bene, mentre alcuni un po' meno con quella sudafricana, che fortunatamente circola pochissimo nel nostro Paese. Per la brasiliana gli studi sono in corso e per l'indiana è troppo presto per dirlo", ha aggiunto. Sulla durata della protezione dei vaccini "serve ancora tempo per valutare". Secondo Brusaferro "Man mano che si va avanti i tempi si allungano. Prima l'Ecdc ha indicato in 6 mesi la durata minima dell'immunizzazione, ma nuovi studi già portano l'asticella a 8 mesi ed è probabile che alla fine venga posta ancora più in alto".

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