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Epifani: “Se Pdl apre crisi serve nuovo governo per la legge elettorale”

Il segretario del Pd annuncia che se il governo Letta cade il Partito Democratico spingerà per la formazione di un nuovo Esecutivo che metta in atto la riforma elettorale prima delle elezioni.
A cura di Antonio Palma
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Se il Popolo della libertà farà cadere il governo Letta togliendo il sostegno in Parlamento a causa della decadenza  di Berlusconi, il Pd spingerà per la formazione di un nuovo governo che cambi l'attuale legge elettorale. Lo ha rivelato il segretario del Partito Democratico Guglielmo Epifani in un'intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero. "Per noi c'è un doppio impegno: far proseguire l'azione di governo e rispettare la legge" ha spiegato Epifani in riferimento al braccio di ferro in corso nella giunta delle elezioni e le immunità di Palazzo Madama per il voto di decadenza del Cavaliere dopo la condanna nella sentenza Mediaset. "Se altri vorranno assumersi la responsabilità di provocare la crisi, ci riuniremo e valuteremo il da farsi" ha proseguito Epifani , aggiungendo "Ho parlato di riforma elettorale perché il Porcellum, per motivi che tutti conoscono, va cambiato a prescindere".

A questo punto bisogna vedere quale dovrebbe essere la nuova maggioranza. "Ovviamente se il Pdl si sfila fare la riforma diventa ancora più difficile, ma ci dovremo provare lo stesso" ha annunciato Epifani, assicurando "vogliamo solo applicare le regole, su Berlusconi nessuna vendetta. Se al posto di Berlusconi ci fosse un altro, anche uno dei nostri, ci comporteremmo allo stesso modo". Dopo le numerose polemiche Epifani dunque traccia la rotta che il Pd intende seguire nelle vicenda spiegando che il voto in Giunta non potrà andare al di là della prossima settimana. Il Pd ieri del resto ha chiesto all'ufficio di presidenza della Giunta di fissare il voto a lunedì ed Epifani conferma che la votazione "almeno sulla relazione" del relatore Andrea Augello dovrà essere fissata la settimana prossima, "poi si indicherà un nuovo relatore, ci sarà un voto conclusivo e dopo si andrà in aula".

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