Emilia-Romagna come la Puglia, interrotti tutti i rapporti con Israele: “Gravissime violenze in atto a Gaza”

Dopo la Regione Puglia, anche l'Emilia-Romagna annuncia la sospensione di tutti i rapporti con il governo di Netanyahu. La Puglia era stata la prima Regione italiana, nella serata di giovedì, a prendere posizione apertamente con un'iniziativa concreta contro il massacro di civili nella Striscia di Gaza ad opera di Israele.
L'esempio del governatore Michele Emiliano è stato seguito dal dem Michele De Pascale, che ieri ha comunicato la decisione con una lettera inviata alla Giunta e a tutti i direttori generali e dirigenti della Regione e delle Agenzie regionali a essa collegate. "A fronte delle gravissime violenze in atto nella Striscia di Gaza, che continuano a colpire duramente la popolazione civile – come dimostrano anche i drammatici eventi degli ultimi giorni a Rafah – e in considerazione del procedimento avviato dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, vi invito a interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del suddetto Governo e con tutti i soggetti a esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato".
Questa posizione, argomenta De Pascale, "è assunta nei confronti dell'attuale Governo israeliano, non del popolo israeliano, né tanto meno delle persone di religione ebraica e delle comunità ebraiche presenti in Emilia-Romagna, da sempre protagoniste del dialogo interreligioso e dell'impegno contro ogni forma di violenza".
La nostra Regione, aggiunge ancora "ha promosso con tutte le proprie forze la pace tra israeliani e palestinesi, ha condannato senza ambiguita' le organizzazioni terroristiche come Hamas, il massacro del 7 ottobre e chiesto la liberazione degli ostaggi". E, sottolinea, "coerente con i valori della Costituzione Repubblicana, contrasta ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione, ovunque si manifestino". Per questo, conclude il presidente dell'Emilia-Romagna "ciascuno di noi è chiamato a fare quanto è nelle proprie possibilità, nel pieno rispetto delle leggi e delle competenze costituzionali, per contribuire a fermare le violenze in corso".
Dopo la Regione si è mosso anche il Comune di Bologna, interrompendo le relazioni con Israele. Lo ha annunciato ieri pomeriggio su Facebook il sindaco Matteo Lepore, condividendo la richiesta, poi ripresa sulla pagina ufficiale del Comune, "alle strutture del Comune di Bologna di interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del suddetto Governo e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso o dare cure e accoglienza alle persone in fuga dai territori in guerra, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato".
In Lombardia Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd in Consiglio regionale, ha invitato il Comune di Milano e la Regione Lombardia a prendere simili iniziative: "Anche il Comune di Milano e la Regione Lombardia, proprio come hanno deciso di fare l'Emilia-Romagna, la Puglia e la città di Bologna, dovrebbero interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del governo di Israele", anche in considerazione del procedimento avviato dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per crimini di guerra e crimini contro l'umanità
L'ex ministro Giovanardi: "Regione Emilia-Romagna si schiera con Hamas"
L'ex ministro Giovanardi, modenese, esponente dei Popolari Liberali, ha attaccato il presidente De Pascale: "Mi dissocio pubblicamente, dalla trovata della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Bologna di interrompere le relazioni con Israele, schierandosi oggettivamente dalla parte di un gruppo di criminali di guerra come Hamas, che mercanteggia sugli ostaggi e teorizza apertamente l' obiettivo di cancellare Israele, obiettivo che ha tentato di raggiungere il 7 ottobre, ricollegandosi alla più bieca tradizione dell' antisemitismo nazista".
"La Resistenza al nazifascismo – prosegue Giovanardi – stava con gli Alleati, anche se per liberarci hanno bombardato il nostro paese, addebitando giustamente ad Hitler e Mussolini la colpa di quello che stava accadendo".