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Elezioni regionali, Luigi Di Maio: “Per il governo non ci sono rischi”

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha parlato del prossimo appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre, spiegando che in caso di vittoria del centrodestra il governo non avrebbe alcuna ripercussione: “Pensiamo a lavorare, andiamo avanti. Dobbiamo dare risposte concrete ai cittadini che in questi mesi hanno sofferto a causa del Covid”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex capo politico del M5s, in un'intervista a Qn parla del prossimo appuntamento elettorale del 20 e 21 settembre. E non è preoccupato per la tenuta del governo, in caso di vittoria del centrodestra: "Io non faccio previsioni, ma mi affido alle urne e ai cittadini che hanno sempre la lucidità e l'esperienza per valutare le diverse proposte, e scegliere". Ma se l'esito delle consultazioni non fosse quello sperato, per la tenuta del governo non ci sarebbe "nessun rischio. Pensiamo a lavorare, andiamo avanti. Dobbiamo dare risposte concrete ai cittadini che in questi mesi hanno sofferto a causa del Covid".

"Votare il M5s significa scegliere il M5s. Non ho mai creduto a giochetti, strategie, suggestioni varie da propinare agli elettori", ha affermato Di Maio in risposta a chi sostiene che votare il Movimento in Toscana significa far vincere la Lega. "Credo nelle battaglie portate avanti fin dall'inizio, con orgoglio e una precisa identità, proprio come fa da sempre il Movimento".

La riforma che riduce il numero dei parlamentari, in caso di vittoria del ‘sì', sarà una vera rivoluzione: "Siamo a un passo dal portare definitivamente a casa una riforma che a livello costituzionale cambierà davvero le cose, senza stravolgerle. Una rivoluzione del modo di intendere gli assetti istituzionali che il Paese attende da decenni. E questo il Pd lo sa, infatti l'ha votata in Parlamento", ha dichiarato. Non ritiene insomma che le posizioni opposte manifestate da alcuni esponenti del Pd possano creare problemi o tensioni.

"Anche perché le ragioni del sì sono ampiamente condivise e oggettive. Se lo snelliamo, il Parlamento diventa più efficiente, quindi più produttivo, e ancora più centrale negli equilibri istituzionali. Per non parlare della credibilità che recupererà la politica in generale di fronte ai cittadini, i quali beneficeranno anche del mezzo miliardo a legislatura risparmiato e trasformato in scuole in scuole, strade, ospedali e servizi. È una riforma semplice e mirata, che modernizzerà finalmente il nostro Paese e lo adeguerà agli standard internazionali più virtuosi. È un punto di inizio per iniziare a cambiare".

In merito alle alleanze ha detto: "presentarsi alle prossime amministrative in coalizione con altre forze politiche e civiche non solo è un progetto in cui credo, ma e' la strada che ci hanno indicato i nostri iscritti con una delle ultime votazioni". Per questa tornata elettorale però il Pd e il M5s si presentano insieme solo in Liguria. "Per queste regionali purtroppo eravamo fuori tempo massimo, probabilmente ci si doveva organizzare meglio e prima. Magari in qualche caso è stata un'occasione sfumata, ma ci atteniamo alle decisioni dei territori e le supportiamo fino in fondo. Anche per il futuro, però, il punto di partenza sarà sempre la voce di chi è sul territorio".

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