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Draghi propone un patto ai sindacati, ma i leader attaccano: “Nessuna risposta dal governo”

Sono ricominciati gli incontri tra governo e Cgil, Cisl e Uil, ma i leader sindacali non sono soddisfatti: “Nessuna risposta ai cittadini sui temi della crisi, aspettiamo”, spiega Bombardieri rilanciando la tassazione degli extraprofitti. E Landini chiede una patrimoniale.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Tra Mario Draghi e i sindacati sono ripresi gli incontri. Di soddisfazioni, però, il tavolo sempre aperto con il governo non ne ha regalate poi tante a Cgil, Cisl e Uil. Già lo scorso anno i vertici – più o meno frequenti – hanno portato a una serie di spaccature sui nodi più importanti, dal green pass alle pensioni. Con tanto di sciopero generale proclamato a metà dicembre. Durante la riunione di ieri Draghi avrebbe chiesto ai tre leader di stabilire un dialogo permanente e abituale tra governo e sindacati per affrontare i mesi molto complicati che abbiamo davanti. Partendo dal presupposto che la sensazione del disagio sociale sta diventando sempre più marcata, spiegano da Chigi, si propone un patto, un metodo di lavoro.

La risposta dei sindacati è stata subito chiara: "Siamo interessati a strutturare un confronto articolato e permanente sui temi della crisi – ha commentato ieri a caldo il segretario della Uil, Pierpaolo BombardieriMa nel merito, rispetto alle risposte da dare a cittadini, non ci siamo ancora". Oggi, poi, il leader della Uil ha rilanciato, indicando al governo la strada per trovare i fondi di cui ha bisogno per affrontare la crisi economica: "La strada maestra per recuperare, subito, le risorse necessarie a ridurre l’impatto della crisi su lavoratori e pensionati è quella della tassazione degli extraprofitti, ma bisogna allargare l’ambito di applicazione di quanto già previsto dal governo e aumentare l’aliquota".

Secondo Bombardieri è essenziale aumentare immediatamente l'aliquota dal 10% già previsto al 30%, questo permetterebbe di ottenere almeno 12 miliardi di euro in più: "Si tratta di una cifra che si incrementerebbe esponenzialmente se il provvedimento fosse esteso anche a tutte le imprese e multinazionali produttrici di beni o servizi che, venduti a causa della pandemia e, ora, della guerra, hanno loro consentito di accumulare mega introiti".

La linea del segretario della Cgil, Maurizio Landini, è stata la stessa: "Non abbiamo avuto risposte, non c'è soddisfazione", ha detto ieri al termine dell'incontro, distinguendo a sua volta tra merito e metodo. Poi ha attaccato: "Abbiamo avanzato richieste precise sui mutui, sugli affitti, sulle bollette. Serve introdurre un intervento su chi ha redditi e patrimoni più alti, un prelievo, un contributo di solidarietà. Cinque miliardi non sono sufficienti, serve uno scostamento di bilancio perché c'è una emergenza sociale". Il prossimo appuntamento con il governo, secondo quanto hanno spiegato gli stessi leader sindacali, sarà dopo Pasqua, ma comunque nella settimana che precede il 25 aprile.

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