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Draghi: “I contagi Covid sono crollati, ma attenzione alle varianti: continuiamo a vaccinarci”

“La situazione epidemiologica, anche se in miglioramento, va sempre tenuta sotto controllo. Il principale pericolo è la diffusione delle varianti. In Italia il 60% degli adulti ha ricevuto almeno una dose di vaccino, ma i rischi legati alle varianti, specialmente la Delta, ci impongono di procedere con la massima intensità con le vaccinazioni”: lo ha detto Mario Draghi intervenendo alla Camera in vista del Consiglio europeo.
A cura di Annalisa Girardi
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"La situazione economica europea e italiana è in forte miglioramento", ha iniziato così Mario Draghi il suo intervento alla Camera in vista del Consiglio europeo che si svolgerà tra domani e dopodomani, 24 e 25 giugno, in cui i leader europei discuteranno della ripresa economica e della campagna vaccinale nell'Ue. L'obiettivo per l'Italia in questa fase di ripresa, ha detto Draghi, è quello di superare i livelli di crescita pre-Covid, insufficienti. "In questo quadro economico positivo permangono comunque alcuni rischi, in primis la situazione epidemiologica che anche se in miglioramento va sempre tenuta sotto controllo. Il principale pericolo è la diffusione delle varianti", ha detto il presidente del Consiglio. "Un ulteriore rischio è legato al debito, che nel 2020 è salito. Una politica di bilancio espansiva è ora essenziale per preservare ritmi di crescita sostenuti, ma è importante che tutti i governi si impegnino a tornare a una politica di bilancio prudente una volta che la crescita sia sostenibile", ha proseguito.

Cosa ha detto Draghi sul Recovery Plan

Per poi parlare anche degli equilibri sociali, soprattuto dal momento che la crisi ha pesato maggiormente "sulle fasce meno abbienti, sui giovani e sulle donne". Ma anche della questione ambientale: "Il Consiglio europeo parlerà di crescita sostenibile, anche nell'ambito del Next Generation Eu. L'approvazione del piano italiano conferma il grande lavoro svolto dal nostro Paese. Abbiamo messo insieme un piano ambizioso", ha detto Draghi. E ancora: "Nei prossimi mesi ci aspetta un cammino impegnativo per portare avanti le riforme. Gli occhi dell'Europa sono sull'Italia, perché il nostro è il programma più grande. Il successo del NGEU dipende in larga parte da noi".

L'allarme sulla varianti

Per quanto riguarda la pandemia, Draghi ha sottolineato come il quadro sia nettamente migliorato: "Questo è merito della campagna vaccinale. Ad oggi più della metà della popolazione adulta in Ue ha ricevuto almeno una dose. In Italia siamo al 60%. I rischi legati alle varianti, specialmente la Delta, ci impongono di procedere con la massima intensità, non ci devono essere distrazioni". Il Consiglio europeo discuterà anche di come aumentare l'accesso dei vaccini ai Paesi più poveri, non solo per una questione etica, ha spiegato Draghi, ma anche per un fattore sanitario: è infatti necessario vaccinare la popolazione mondiale per bloccare l'insorgere di nuove varianti. L'Italia in questo senso donerà 15 milioni di dosi di vaccino.

Al Consiglio europeo si parlerà anche di immigrazione

"L'Italia vuole gestire l'immigrazione in modo efficace ed umano, ma questa deve essere anche una gestione europea. Occorre un impegno comune per ostacolare i flussi illegali e organizzare i canali legali, stabilizzando i Paesi di partenza e penso ovviamente alla Libia", ha detto Draghi, comunicando che al Consiglio europeo si parlerà anche dei flussi migratori su esplicita richiesta dell'Italia. "Serve un'alternativa di lungo periodo al trattato di Dublino perché nessun Paese, specialmente quelli di primo arrivo, sia lasciato solo. Sta emergendo un terreno comune e una convergenza: intendiamo rafforzare con i Paesi di partenza e di transito. Lo scopo è quello di salvare vite umane, contrastando le partenze illegali e alleggerire la pressione sui Paesi europei", ha detto ancora Draghi. "Vogliamo che il Consiglio sia più incisivo anche sui rimpatri e fornisca un sostegno comune ai corridoi umanitari. Occorre uno specifico impegno dell'Ue sulla stabilità in Libia".

La politica estera

Per quanto riguarda la politica estera, Draghi ha detto che si parlerà dei rapporti con la Turchia: "Ma ribadiremo la nostra preoccupazione per il rispetto dei diritti fondamentali in Turchia, come i diritti delle donne, quelli civili e umani". Ma si parlerà anche di Russia, crisi nel Sahel ed Etiopia.

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