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Dpcm, Veneto classificato ‘area gialla’, Zaia: “Significa che il nostro modello ha tenuto”

Il Veneto rientra nell’area gialla, a rischio moderato. Lo ha spiegato questa sera il presidente del Consiglio Conte, illustrando il nuovo dpcm che entra in vigore venerdì 6 novembre: “La nostra classificazione in area gialla dimostra che fino ad ora, ripeto fino ad ora,il sistema di gestione e il modello sanitario hanno tenuto”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il presidente del Consiglio Conte ha spiegato questa sera in conferenza stampa da Palazzo Chigi la nuova classificazione delle Regioni, che in base a 21 parametri (come l'Rt, il numero di posti in terapia intensiva, il numero di letti in ospedale, i tamponi), secondo il nuovo dpcm saranno suddivise in tre fasce: area rossa, area arancione e area gialla, corrispondenti a tre livelli di rischio, massimo, alto e moderato.

La maggior parte del territorio nazionale si trova invece in area gialla. In queste zone, ha spiegato il premier, sarà vietato circolare dalle 22 alle 5, e solo nelle ore notturne sarà necessaria l'autocertificazione. In un primo momento sembrava che il Veneto dovesse rientrare in area arancione. Poi come abbiamo visto è stato considerato zona gialla, quindi a rischio moderato.

"La classificazione delle Regioni in diverse aree non deve scatenare una guerra tra poveri. Non è il caso di pensare adesso che ci siano primi della classe e sfortunati. Per quanto riguarda il Veneto, la nostra classificazione in area gialla dimostra che fino ad ora, ripeto fino ad ora,il sistema di gestione e il modello sanitario hanno tenuto". Questo il primo commento del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dopo le comunicazioni del premier Conte.

"Per tutti noi – ammonisce Zaia – non è un punto di arrivo, ma di partenza, perché il rischio che la situazione possa peggiorare è dietro l'angolo. Per evitare un cambio di area – aggiunge il governatore leghista – è necessario che ci impegniamo tutti con l'uso ossessivo della mascherina, con il distanziamento evitando ogni possibile forma di assembramento, con l'igienizzazione costante delle mani. Sono sfide semplici da affrontare per ognuno di noi, ma che ci permetteranno di fare un grande lavoro di squadra". "Ora la partita è nelle nostre mani – prosegue Zaia – La sanità ha bisogno di tutti noi, perché non possiamo correre il rischio di mandare in crisi gli ospedali".

"La sfida e il futuro della nostra comunità – conclude – sono in mano a ognuno di noi. Forza veneti, pancia a terra e facciamo squadra".

In base alla classificazione, arrivata dopo un confronto serrato tra governo e Regioni, l'Italia è così divisa: Abruzzo, Basilicata, Campania, Sardegna, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Toscana, Province autonome di Trento e Bolzano sono in area gialla; Sicilia e Puglia si trovano in area arancione; Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta, Calabria. In queste ultime zone scatta un lockdown ‘light' con una serie di misure restrittive, che vanno dalla chiusura di bar, ristoranti e negozi (esclusi quelli di prima necessità) a forti limiti degli spostamenti con il ritorno dell'autocertificazione.

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