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Dopo omicidio di Kirk innalzato livello della scorta per Salvini e Tajani, non aumenta la tutela per Meloni

Innalzato il livello della scorta per i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, a seguito dell’uccisione dell’attivista conservatore americano Charlie Kirk. Per il momento resta invariata la protezione per la premier Meloni.
A cura di Annalisa Cangemi
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AGGIORNAMENTO: Il clima d'odio denunciato da giorni dal governo Meloni, dopo l'omicidio dell'attivista conservatore Charlie Kirk, si è tradotto in un intervento per rafforzare la protezione dei due vice Tajani e Salvini. Per ora non cambia invece il livello della scorta per Meloni.

A quanto si apprende da fonti qualificate, in una riunione in prefettura oggi a Roma è stato deciso di sensibilizzare l'attuazione o aumentare il livello dei servizi di tutela di alcune personalità istituzionali e politiche. In particolare è stato deciso di innalzare il livello di protezione dei vicepremier Salvini e Tajani, ma non è stata aumentata la tutela della premier.

Fonti di governo contattate dall'Ansa, hanno in un primo momento confermato quanto anticipato oggi da ‘Il Messaggero': in seguito alla circolare emanata venerdì scorso dal Viminale che disponeva ‘un riesame e eventuale rafforzamento delle misure di profili di rischio' dopo l'omicidio di Kirk, sono stati rafforzati ‘gli apparati di protezione' al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini. I due media avevano parlato anche di un innalzamento di protezione per la presidente del Consiglio, ma su questo elemento non ci sono al momento conferme, e sembra che per la premier si sia optato per una conferma delle misure attuali.

La tutela per i vertici del governo sarà alzata, a quanto scrive il quotidiano, al livello ‘eccezionale', che prevede di mettere in campo due o tre auto blindate con tre agenti in ogni vettura. Come scrive ‘Il Messaggero', per una scelta dei diretti interessati, dall'inizio della legislatura Meloni, Tajani e Salvini avevano optato per una scorta di secondo livello. Una soluzione ritenuta ora insufficiente da parte degli apparati di sicurezza dopo l'assassinio di Kirk. E ieri la premier ed i due vice sono apparsi in pubblico, su un palco, ‘circondati da un dispositivo di sicurezza visibilmente più robusto del solito. Almeno sei gli agenti della scorta intorno a Meloni. Un settimo con una valigetta nera: al suo interno un telo antiproiettile pronto all'evenienza'.

Giorgia Meloni ieri sera è intervenuta ad Ancona, in occasione della chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli, candidato presidente della Regione Marche per il centrodestra, è ha denunciato il "business dell'odio" che sarebbe portato avanti da avversari politici, attivisti e intellettuali, che scriverebbero post contro di lei per "vendere libri e biglietti a teatro".

Tajani: "Abbassare i toni"

"Io ho sempre detto che bisogna usare un linguaggio diverso per evitare di accendere gli animi. Oggi è stato innalzato il livello di scorta alla presidente del Consiglio, al vicepresidente Salvini e a me, quindi vuol dire che il clima non è dei migliori. Io, invece, invito tutti quanti ad abbassare i toni. Io anche oggi non ho offeso nessuno", ha spiegato ai giornalisti il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del question time in Senato.

Salvini: "Innalzamento protezione è una buona notizia"

Anche se per il momento sembra non sia stata prevista per Meloni una tutela aggiuntiva, anche il leader della Lega Matteo Salvini parla questa sera di scorta rafforzata per lui, per Tajani e per la presidente del Consiglio. "Quello che mi sta rammaricando da un punto di vista è l'estrema violenza verbale seguita all'omicidio" di Charlie Kirk "di alcuni che vanno anche in televisione dicendo ‘un po' se l'è cercata', bianco, cristiano, giovane, contro l'immigrazione clandestina, contro le teorie woke e gender, quasi che un colpo di fucile potesse avere una qualsiasi giustificazione. Io spero che alla politica, almeno su questo, trovi un accordo. La violenza non è mai la risposta. La violenza, ‘scendo e ti do un pugno', oppure ‘speriamo che li abbattano', non è mai una buona risposta. Oggi il ministro dell'Interno purtroppo ha alzato il livello di scorta che riguarda me, Giorgia Meloni e Antonio Tajani. Non è una buona notizia, non ne sono rallegrato", ha detto a ‘Porta a Porta' su Rai1.

"Spero che tutti riflettano un po' di più prima di usare certi termini. Quindi, sarà una Pontida anche che invita alla riflessione dedicata alle famiglie, aperta alle famiglie, perché veramente mi ha colpito. Spero che tutta la politica si metta d'accordo che ammazzare a fucilate un padre di famiglia di 31 anni non può essere giustificato mai. Uno può avere le idee più lontane dalle mie, ma se gli torcono un cappello sono il primo a provare a mettermi di mezzo. Purtroppo, invece, c'è qualcuno che ancora oggi non la pensa così, che mi preoccupa e quindi è una Pontida di idee, di progetti, però soprattutto di riflessione, di voglia di andare avanti senza paura".

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