Di Maio: “Renzi è un troll professionista, da ora in poi lo ignorerò”

La migliore strategia, secondo il candidato alla presidenza del Consiglio del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, è ignorare il suo diretto avversario Matteo Renzi. Questo è il sunto dell’ultimo post su Facebook del vicepresidente della Camera, nel quale però non cita mai direttamente il segretario del Pd, pur riferendosi più volte a lui e definendolo – sempre senza nominarlo – un “troll professionista”.
Don’t feed the troll è il “motto popolare su internet” con cui Di Maio inizia il suo post dedicato al segretario del Pd. Il candidato M5s spiega cosa vuol dire: “Significa che quando nelle chat o nei forum o nei commenti a un post si presenta un troll, la cosa migliore è non alimentarlo. Ignorarlo”. E il vicepresidente della Camera spiega ancora cosa è un troll: “Lo riconosci perché è quello che quando si parla di una cosa interviene totalmente a sproposito, oppure trascina il dibattito a un livello infimo, oppure inanella una serie di falsità o menzogne. Il suo obbiettivo è inquinare il dibattito, senza nessuna intenzione di entrare nel merito”.
Solo a questo punto del post il riferimento a Renzi si fa più esplicito e Di Maio prende come esempio due casi recenti di discussioni avute con l’ex presidente del Consiglio: “Se quando dico di eliminare le pensioni d'oro da 5.000 euro in su, mi si risponde che ‘togliere quelle da 2.300 in su è una follia’, e quando dico che non abbiamo come obiettivo uscire dall'euro ma come ultima ratio proporremo un referendum solo qualora fosse necessario farlo negli interessi degli italiani, mi si risponde ‘uscire dall'euro è una follia’, è chiaro che siamo davanti a un troll professionista, spalleggiato da un sistema di trollaggio mediatico che riporta le sue dichiarazioni come fossero oro colato”.
L’attacco a Renzi, definito appunto un “troll professionista” e a quello che Di Maio chiama un “sistema di trollaggio mediatico”, è palese pur senza citare mai il nome dell’ex presidente del Consiglio. La conclusione del vicepresidente della Camera è semplice: ignorare e non rispondere. “Mi atterrò al motto ‘don't feed the troll’. Al troll non risponderò, se qualcuno mi chiederà del troll ne ignorerò le domande e del troll non citerò neppure il nome visto che ormai sono la sua unica occasione di visibilità”, conclude.