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Di Maio: “Renzi è un ladro di democrazia che disprezza la sovranità popolare”

Il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, si scaglia contro il presidente del Consiglio Matteo Renzi per il suo endorsement a favore del candidato perdente, Hillary Clinton.
A cura di Charlotte Matteini
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di maio contro renzi

Il deputato del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha pubblicato su Facebook un lungo post contestando la scelta del presidente del Consiglio Matteo Renzi di sostenere pubblicamente, a pochi giorni dal voto, Hillary Clinton alle presidenziali americani. "Noi speriamo che il prossimo presidente Usa sia femmina, come recitava il titolo di un vecchio film", dichiarò Renzi nella sua ultima e-news settimanale, inoltrata il lunedì precedente alle elezioni americane. E non avrebbe dovuto esporsi così pubblicamente, secondo il vicepresidente della Camera, rischiando di compromettere i rapporti con il nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. "Non capisco come si possa ritenere competente un presidente del Consiglio inadeguato come Matteo Renzi. Per ottenere un posto a tavola alla Casa Bianca, ha trascinato il governo italiano nella campagna elettorale statunitense, sostenendo la candidata sconfitta e rischiando di compromettere i rapporti col nuovo presidente americano. Si era schierato contro il referendum greco sull'austerity e il popolo greco ha votato l'esatto contrario. Si era schierato per il ‘Remain' in Inghilterra e ha vinto la Brexit", scrive Di Maio, rimarcando inoltre che Renzi avrebbe "usato i soldi per la lotta al terrorismo per le sue mance elettorali".

"Sul fronte interno ha sprecato 16 miliardi di euro delle nostre tasse nel Jobs Act che quest'anno ha prodotto già decine di migliaia di licenziamenti in più. Ha utilizzato 10 miliardi di euro per un bonus di 80 euro che non ha rilanciato l'economia: i cittadini italiani hanno speso quei soldi per pagare le tasse locali che nel frattempo lui aveva aumentato. Le sue leggi finanziarie non hanno mai azzeccato una previsione puntualmente smentite a fine anno dai dati reali. Il suo atteggiamento arrogante e supponente non solo ha allontanato tanti cittadini italiani dalle istituzioni, ma ha causato anche scissioni e lacerazioni nel suo partito, che oggi ha più correnti che elettori. Ha fatto una riforma per mettere i suoi fedelissimi nella TV di Stato. Ha deciso tutto lui: direttori generali, presidente, e amministratore delegato. E oggi lui stesso si lamenta delle persone che ha scelto, che stanno portando la nostra televisione pubblica al declino", scrive Di Maio.

"Tutti possiamo sbagliare, per carità, ma chi sbaglia deve essere in buona fede. Matteo Renzi è sempre dalla parte sbagliata della storia, perché dall'altra parte ci sono i cittadini, e lui non ha mai scelto di stare con loro", conclude Di Maio, che però nel tardo pomeriggio rincara la dose con un altro post al vetriolo, dove sostiene che Matteo Renzi e il Partito Democratico siano dei ladri di democrazia, che contestano la sovranità popolare e sminuiscono il volere dei cittadini che non la pensano come loro. "Il Pd di democratico ha solo un pezzo del suo nome. Per loro il voto è valido e legittimo solo se conferma quello che vogliono. Se c'è il rischio che il popolo decida diversamente evitano che si voti oppure cambiano le regole del gioco. Prima hanno provato a far rinviare il voto del 4 dicembre usando Alfano per saggiare le acque. Poi hanno deciso di cambiare la legge elettorale perché con quella attuale il MoVimento 5 Stelle andrebbe al governo. Ne faranno una che garantisca a Renzi di vincere le elezioni. Sicuri? L'hanno fatto anche con l'Italicum ma gli è andata male, quando i sondaggi daranno il MoVimento vincente anche con la nuova legge elettorale la cambieranno ancora?", spiega il vicepresidente della Camera.

"Con la loro riforma costituzionale infine vogliono togliere ai cittadini il diritto di eleggere i senatori. Sono incredibili. E pretendono pure che la gente dica sì senza fiatare. #IoDicoNo. Sono ladri di democrazia nei fatti, ma il loro disprezzo per la sovranità popolare è evidente anche nelle parole. Leggete le dichiarazioni di seguito e fatele leggere a quante più persone potete. Fare informazione è il vostro dovere:

"Il suffragio universale comincia a rappresentare un serio pericolo per la civiltà occidentale" Fabrizio Rondolino – firma di punta de l'Unità, il giornale del Pd che vive da anni di finanziamenti pubblici

"La vittoria di Trump è una tragedia peggiore del terremoto" Ileana Argentin, deputata Pd

"L'impensabile è accaduto. La vittoria di Trump uno degli eventi più sconvolgenti della storia del suffragio universale" Giorgio Napolitano, ex bis-presidente della Repubblica e nuovo padre costituente assieme a Verdini (l'invasione sovietica dell'Ungheria invece portò la pace nel mondo).

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