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Di Battista: “Io nel nuovo Movimento? Conte non può convincermi con poltrone e candidature”

Alessandrò Di Battista ha dichiarato che non si farà tentare da un’offerta di poltrone o candidature: se deciderà di entrare nel nuovo Movimento di Giuseppe Conte lo farà solo se ci saranno “linee politiche certe e chiare. Proposte intransigenti e possibilmente che possano colpire quelle sacche di potere che detengono ancora il potere in questo Paese”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ex parlamentare Alessandro Di Battista ha detto che potrebbe tornare nel Movimento Cinque Stelle, solo se Giuseppe Conte adotterà "linee politiche certe e chiare". L'ex premier sarebbe pronto ad aprirgli le porte, e lo ha esplicitato, dicendo di volerlo coinvolgere nel nuovo Movimento, non appena l'ex pentastellato tornerà dal Sud America.

Dibba gli ha risposto così: "Oggi Conte sta provando a dare una linea politica al M5S, che gli consiglio di condividere il più possibile con gli iscritti. Con Conte, con cui ci siamo conosciuti recentemente, c’è un rapporto leale, non dico fraterno perché non abbiamo ancora questo livello di amicizia, però l’ho difeso moltissimo durante l’ultimissima fase del Conte II, anche se ero scettico del governo con il PD. Se avessimo mantenuto la linea ‘sì a Conte e no a Renzi’ oggi non ci sarebbe Draghi, ne sono convinto", ha detto a Start, su Sky TG24.

"Vedremo quel che farà, lui sa perfettamente che il sottoscritto non si convince né con promesse di poltrone né con candidature, di questa roba non mi frega niente. A me, se mi si vuole convincere, mi si convince solo con linee politiche certe e chiare. Proposte intransigenti e possibilmente che possano colpire quelle sacche di potere che detengono ancora il potere in questo Paese. Lui lo sa. Questo non significa che non lo rispetti moltissimo, rispetto il ruolo che ha portato avanti e le scelte che ha portato avanti nell’ultima fase del suo ultimo governo".

"Il Movimento per un periodo è stato una forza molto compatta, perché si aveva tutti le stesse opinioni o quantomeno lo stesso obbiettivo, poi sono sorti alcuni dissidi non personali ma di idee. Tuttora oggi ho idee profondamente contrarie all’attuale M5S", ha aggiunto. Rispondendo alla domanda se sia fondata l’accusa che gli è stata mossa di aver tradito la volontà degli iscritti del M5S non sostenendo il governo Draghi, ha detto: "Avrei tradito qualora non avessi accettato quella decisione da parlamentare, in un certo senso, ma esiste anche la propria coscienza e io non ho tradito la mia coscienza. Ma poi, se ci avessero detto tre anni fa che avremmo governato con Berlusconi… si parla di governo di scopo, ma è maquillage con cui si cerca di nascondere una decisione per quanto mi riguarda scellerata. La verità è che oggi il M5S, che una volta non doveva governare con nessuno, governa con tutti e sostiene un governo profondamente conservatore, che sta facendo pasticci sulla campagna vaccinale. Se gli stessi pasticci fossero avvenuti qualche mese fa col governo Conte bis, Conte sarebbe stato crocifisso in sala mensa".

Secondo Di Battista solo gli ex M5s riescono oggi a fare opposizione: "Altri Paesi affrontano il tema della pandemia ma in nessun altro Paese ex di estrema destra con ex di estrema sinistra, democristiani che non muoiono mai, liberali, moderati, conservatori e liberaldemocratici stanno tutti al governo insieme. Succede solo in Italia. Il dramma principale è che la forza principale di pseudo-opposizione, FdI, di fatto fa opposizione di facciata, perché non può attaccare alcuni suoi alleati di governo che sono alleati al di fuori del Parlamento. Giorgia Meloni è all’opposizione in Parlamento e ha scelto una posizione corretta, per il consenso che sta aumentando e tutti sapevano che sarebbe aumentato, ma di fatto non porta avanti un’opposizione reale rispetto a determinate scelte del governo avallate da Forza Italia e dalla Lega, che sono i suoi partner di governo al di fuori del Parlamento. Oggi opposizione la fanno solo gli ex M5S, è questa la verità".

A proposito del ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha detto: "Siamo stati fraterni amici per un grande periodo. C’è un grande rispetto reciproco ma mai forse come in questo periodo c’è una grande differenza di vedute e di opinioni politiche". Quanto a Gianroberto Casaleggio "per me è stato un secondo padre, un uomo che, come Grillo, ha perso tanto di suo per provare a cambiare questo Paese. Davide Casaleggio invece è un amico, una persona molto diversa dal padre, che prova a combattere affinché alcune idee del padre possano continuare ad essere presenti nel dibattito" .

Beppe Grillo è invece"un amico e una persona alla quale sono molto grato, con il quale abbiamo avuto dei dissidi. Io sono una persona che non porta rancore perché ricordo tutto quello che ha fatto per il Paese e per me, perché mi ha dato una grande opportunità".

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