Decreto Sostegno pronto in settimana: dai ristori al blocco dei licenziamenti, tutte le novità
È arrivato il momento del decreto Sostegno. Siamo alle battute finali, in settimana è attesa la fumata bianca definitiva. L'emanazione è prevista prima del weekend, con il decreto legge che verrà incardinato al Senato in modo congiunto alle commissioni Bilancio e Finanze. Il primo decreto economico dell'era Draghi, che sarebbe dovuto essere il Ristori cinque, sfrutta tutto lo scostamento di bilancio approvato dal Parlamento (32 miliardi) quando era in carica ancora il governo Conte due. Le misure sono diverse e vanno a intervenire sui settori più colpiti dalla crisi economica, ma anche a rimandare delle scadenze imminenti, come il blocco dei licenziamenti o le cartelle fiscali.
Il decreto Sostegno sarà articolato in quattro grandi blocchi: ristori e cartelle, lavoro, sanità ed enti territoriali. Il primo sarà diviso in due parti: per quanto riguarda i ristori verrà superato il metodo perequativo, ma cercando di tutelare chi non ha ricevuto risarcimenti. Come punto di riferimento verrà preso il calo di fatturato del 2020 rispetto al 2019, con un tetto massimo di 5 milioni di euro, e lo schema sarà il seguente: 30% fino a 100mila euro, 25% fino a 400mila euro, 20% fino a 1 milione, 15% fino a 5 milioni. La parte dei ristori varrà circa 10 miliardi, e sarà a favore di imprese e professionisti. Al settore della montagna andranno 600 milioni. Per quanto riguarda le cartelle le riscossioni saranno rimandate al 30 aprile, in più ci sarà lo stralcio dei pagamenti pendenti precedenti al 2015 e sotto i 5mila euro. Per ora niente saldo e stralcio e rottamazione.
Sul lavoro – secondo blocco – non c'è ancora il dettaglio delle misure, ma è praticamente sicuro che il blocco dei licenziamenti verrà prorogato a fine giugno e la cassa integrazione verrà rifinanziata fino alla fine dell'anno. Il terzo blocco, relativo alla sanità, prevede il pagamento integrativo dei medici di base per la somministrazione dei vaccini, oltre ai fondi per sostenere gli spostamenti. Ci sono anche due miliardi per acquistare i vaccini contro il Covid-19. Il quarto blocco, che riguarda gli enti territoriali, prevede fondi per 900 milioni di euro ai comuni, a seconda della grandezza, ma anche per le Regioni, per supportare le spese sanitarie. È probabile che ci sarà un nuovo scostamento di bilancio e un nuovo provvedimento per integrare ciò che verrà inevitabilmente lasciato indietro.