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Decreto Sicurezza, via libera definitivo della Camera: sgomberi, cannabis e tutele agli agenti, le novità

La Camera ha dato il via libera definitivo al dl Sicurezza che introduce nuovi reati e aggravanti. Ora il testo passerà al Senato dove dovrà essere convertito in legge entro il 10 giugno. Dalla stretta su manifestazioni, occupazioni e blocchi stradali, al divieto di commercio della cannabis-light (anche gli estratti) fino alle tutele per agenti: tutte le novità.
A cura di Giulia Casula
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Con con 163 sì, 91 no ed un astenuto, la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto Sicurezza che inasprisce le pene per chi manifesta e introduce una serie di nuovi reati e aggravanti. Ieri il testo aveva incassato la fiducia dell'Aula, non senza le dure polemiche delle opposizioni che contestano il provvedimento fortemente voluto dal governo Meloni, che tra le altre cose, ha aperto alla proposta, contenuta in un ordine del giorno della Lega, di dar via a un tavolo tecnico sulla castrazione chimica volontaria per i condannati per reati di violenza sessuale.

Il testo che reca "disposizioni urgenti in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio nonché di vittime dell'usura e di ordinamento penitenziario" era stato approvato lo scorso 4 aprile, dopo la forzatura della maggioranza che lo ha trasformato in decreto per superare l'impasse in Parlamento. Ora la palla passa al Senato, che dovrà convertirlo in legge entro il prossimo 10 giugno.

Il decreto Sicurezza, in tutto 39 articoli,  prevede più di dieci nuovi reati e almeno nove aggravanti aggiuntive. Questi spaziano dalla resistenza passiva al carcere per chi blocca le strade, fino alla stretta sulla cannabis light, alla cancellazione dell'obbligo di rinvio della pena detenute madri e alle cosiddette norme ‘anti No-Tav e anti No-Ponte'. Le nuove aggravanti riguardano i reati commessi vicino le stazioni ferroviarie o metropolitane o quelle relative alle truffe a danno degli anziani. Tra le norme più discusse anche quelle sugli sgomberi degli immobili occupati e sulle tutele agli agenti. Vediamo tutte le novità.

Aggravanti per i reati commessi vicino a stazioni e metro

Si introduce una nuova circostanza aggravante che scatta quando il reato è commesso all'interno o nelle immediate vicinanze delle stazioni ferroviarie o delle metropolitane o all'interno dei convogli adibiti al trasporto passeggeri. L'aggravante è prevista per delitti non colposi contro la vita e l'incolumità pubblica e individuale, ma anche per quelli contro la libertà personale e contro il patrimonio.

Sgomberi accelerati e carcere fino a 7 anni per chi occupa immobili

Il decreto introduce il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui (o delle relative pertinenze, come garage o cantine) e una procedura d'urgenza per il rilascio dell'immobile e la conseguente reintegrazione nel possesso. Il reato è punito con la reclusione da 2 a 7 anni e si prevede una causa di non punibilità in favore dell'occupante che collabori all'accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all'ordine di rilascio dell'immobile. Il nuovo reato è procedibile a querela, ma diventa perseguibile d'ufficio se perpetrato ai danni di incapaci per infermità o età.

La stretta sulle manifestazioni

Vengono inasprite le pene –  con la reclusione da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e multe fino a 15mila euro – per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico qualora il fatto sia commesso con violenza alla persona o minaccia. Previsto inoltre, l'arresto in flagranza differita quando il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.

Norme anti-terrorismo: possedere istruzioni per fabbricare armi è reato

Il testo introduce anche nuovi reati per la "detenzione di materiale contenente istruzioni per il compimento di atti di terrorismo", ma anche sulla preparazione e sull'uso di sostanze esplosive o tossiche per delitti nei confronti dello Stato. Vi rientrano anche bottiglie esplosive e involucri incendiari e viene punito con la reclusione anche chi distribuisce o divulga tale materiale informativo. Inoltre, si inaspriscono le pene, fino a 5 anni di carcere, per chi impiega minori nell'accattonaggio.

Cosa rischia chi blocca le strade

Il blocco stradale o ferroviario attuato tramite il proprio corpo diventa reato. La misura – che per le opposizioni rischia di colpire soprattutto i movimento giovanili e ambientalisti – prevede la reclusione fino a un mese e la multa fino a 300 euro. La pena tuttavia, è aumentata se il fatto è commesso da più persone riunite e può arrivare fino ai sei anni di carcere. Pene più severe anche per chi deturpa beni adibiti all'esercizio di funzioni pubbliche. In particolare, si prevede che se viene imbrattato un bene mobile o immobile con la finalità di "ledere l'onore, il prestigio o il decoro" dell'istituzione alla quale appartengono, scatta la reclusione da sei mesi a un anno e sei mesi e la multa da 1.000 a 3.000 euro.

Truffe agli anziani: le novità nel decreto sicurezza

Il decreto prevede un'aggravante per le truffe effettuate ai danni di persone vulnerabili per età, con arresto in flagranza e inasprimento delle sanzioni. Secondo i dati del ministero dell'Interno, le truffe a over 65 sono cresciute negli ultimi anni da 21.480 nel 2020 a 26.630 nel 2022.

Cosa cambia per le detenute madri

È una delle norme più controverse e contestate e riguarda le detenute madri. La stretta introdotta dal decreto trasforma da obbligatorio a solamente facoltativo il rinvio della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno. L'esecuzione della pensa non sarà differibile laddove ci sia il rischio di commissione di ulteriori delitti. Inoltre si dispone che scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri (Icam). Ad ogni modo, il differimento potrà essere revocato se la madre ha comportamenti identificabili come un grave pregiudizio alla crescita del minore.

Stop al commercio e alla produzione di cannabis-light

Viene disposto il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (Cannabis sativa L.), anche in forma semilavorata, essiccata o triturata, nonché di prodotti che la contengono (inclusi oli ed estratti). Per chi viola il divieto scatteranno le sanzioni previste per gli stupefacenti e sostanze psicotrope. Resta la possibilità di commercializzare i semi, che per le associazioni di categoria come Coldiretti rappresentano tuttavia una parte minoritaria della filiera (stimata in circa 2 miliardi di euro di valore).

Bodycam sulle forze di polizia e più tutele agli agenti

Il decreto consente alle Forze di polizia di utilizzare le bodycam, i dispositivi di videosorveglianza indossabili nei servizi di mantenimento dell'ordine pubblico, di controllo del territorio, di vigilanza di siti sensibili, nonché in ambito ferroviario e a bordo treno. Restano esclusi gli agenti della polizia locale. La norma tuttavia, non chiarisce se ci siano dei casi in cui questi dispositivi debbano essere necessariamente indossati e a chi competa la scelta dell'utilizzo.

Vengono previste inoltre più tutele per gli agenti, in particolare il riconoscimento di un beneficio economico per le spese legali sostenute da ufficiali o agenti di pubblica sicurezza o di polizia giudiziaria, nonché dai vigili del fuoco, indagati o imputati nei procedimenti riguardanti fatti inerenti al servizio svolto (fino a un massimo di 10mila euro).

Reato di resistenza ‘passiva' in carcere e nei Cpr

Altra norma contestata è quella che prevede il reato di resistenza anche passiva all'interno di carceri e cpr. Si tratta delle condotte che impediscono il compimento degli atti dell'ufficio o del servizio necessari alla gestione dell'ordine e della sicurezza. Viene inoltre previsto un nuovo reato finalizzato a reprimere gli episodi di proteste violente da parte di gruppi di stranieri irregolari trattenuti nei cpr. Infine, vengono semplificate le procedure per la costruzione dei centri di permanenza per i rimpatri attraverso la possibilità di derogare ad ogni disposizione di legge (ad eccezione della legge penale e del codice delle leggi antimafia e dell'Unione europea).

Sim ai migranti: cosa dice il decreto

Per acquistare una sim telefonica, un migrante dovrà presentare un documento d'identità e non più il permesso di soggiorno, come prevedeva la prima versione del testo e su il Colle aveva posto i suoi rilievi. I gestori dei negozi che non osserveranno gli obblighi di identificazione dei clienti, rischiano la sanzione amministrativa della chiusura dell'esercizio o dell'attività da 5 a 30 giorni.

Ok a armi senza licenza fuori servizio

Si autorizzano gli agenti di pubblica sicurezza a portare senza licenza anche armi non in dotazione ufficiale quando non sono in servizio. i estende così una prerogativa prima limitata a figure chiave della SICUREZZA nazionale (dai prefetti al capo della polizia). Ok ad armi lunghe da fuoco, rivoltelle, pistole e bastoni animati con lama entro i 65 centimetri.

Come vengono rafforzati i poteri dei servizi segreti

Per quanto riguarda i servizi segreti, è saltato l'obbligo della pubblica amministrazione – incluse le università – di collaborare con gli 007, che resterà una ‘facoltà'. I loro poteri vengono comunque rafforzati grazie alla previsione di scriminanti per "la direzione e l'organizzazione" da parte dei servizi di associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell'ordine democratico.

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