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Decreto agosto, via libera della Camera alla fiducia: ecco tutte le misure

La Camera ha dato il via libera alla fiducia posta dal governo sul decreto di agosto, il terzo pacchetto di misure (e il terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi) messe in campo dal governo per rilanciare l’economia dopo la profonda crisi innescata dalla pandemia di coronavirus. Prolungamento della cassa integrazione, blocco dei licenziamenti, rinvio dei versamenti fiscali, sostegni economici ai settori più colpiti e smart working sono solo alcune delle misure contenute nel decreto di agosto.
A cura di Annalisa Girardi
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Via libera della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto di agosto, con 294 voti favorevoli, 217 contrari e 2 astenuti. L'approvazione definitiva al provvedimento "Misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell'economia" avverrà questa sera, dopo le dichiarazioni di voto finali. Si tratta del terzo pacchetto di misure (e del terzo scostamento di bilancio da 25 miliardi) messe in campo dal governo per rilanciare l'economia dopo la profonda crisi innescata dalla pandemia di coronavirus. Tra le principali misure, il prolungamento della cassa integrazione, il blocco dei licenziamenti, il rinvio dei versamenti fiscali, sostegni economici ai settori più colpiti e smart working. Ma vediamo come funzionano.

Cassa integrazione e blocco dei licenziamenti

Nel decreto di agosto si riconoscono 18 settimane di cassa integrazione, di cui le aziende potranno usufruire nel periodo tra il 13 luglio e il 31 dicembre. Di queste le prime nove saranno a carico della fiscalità generale, spiega il decreto, mentre le secondo nove sono riservate a quei datori di lavoto che nel primo semestre dell'anno hanno subito una perdita di almeno il 20% del fatturato a confronto con lo stesso semestre nel 2019. Altrimenti dovranno pagare un contributo addizionale del 9% della retribuzione che sarebbe spettata al lavoratore per le ore non lavorate nel periodo di chiusura dell'attività. Quelle che non hanno subito alcuna perdita, invce, pagheranno il 18%. Inoltre, i datori di lavoro che dal 13 luglio al 31 dicembre faranno utilizzo della proroga complessiva a 18 settimane di cassa integrazione non potranno licenziare mentre usufruiscono del sussidio.

Rinvio per i versamenti al Fisco e anticipato il piano cashback

Nel decreto di agosto il governo ha anche pensato a rinviare una serie di appuntamenti con il Fisco in modo da alleggerire i pagamenti in vista per i cittadini alle prese con la crisi economica. In altre parole viene quindi esteso l'arco temporale per i versamenti fiscali già allargato con il Cura Italia prima e con il decreto Rilancio poi. Viene quindi prorogata al 15 ottobre la scadenza per la sospensione della notifica di nuove cartelle e dell'invio di altri atti della riscossione. In breve, cartelle e pignoramenti ripartono il prossimo 16 ottobre, data in cui riprenderanno anche i versamenti delle rateazioni in corso con l'Agenzia delle entrate e riscossione. Viene inoltre anticipato al 1° dicembre 2020 il piano cashback, inizialmente inserito nella scorsa legge di Bilancio e rinviato a causa dell'emergenza coronavirus. Il meccanismo prevede un rimborso su quanto speso utilizzando pagamenti elettronici.

Smart working

I genitori di figli under 14 che si trovano in quarantena a causa di un contatto con una persona risultata positiva a scuola (ma anche durante l'attività sportiva e ricreativa) potranno lavorare da remoto o fruire di un congedo indennizzato al 50% della retribuzione. Inoltre, dal prossimo 16 ottobre fino al 31 dicembre lo smart working sarà la regola per tutti i lavoratori fragili.

Sostegno a ristorazione e turismo

Per i ristoranti si prevede un contributo a fondo perduto per l'acquisto di materie prime 100% Made in Italy. Per sostenere il settore, tra i più colpiti dal lockdown, si prorogherà inoltre di due mesi, fino al 31 dicembre, l'esonero dal pagamento della Tosap e della Cosap, le tasse previste per la concessione del suolo pubblico e della posa di strutture amovibili. In altre parole, gli esercizi di ristorazione e di vendita di cibo e bevande non dovranno pagare il canone dovuto per l'occupazione di aree pubbliche. Sono poi ampliate le misure del tax credit in relazione ai contratti di affitto per le strutture turistiche, che passano dal 30% al 50%.

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