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Ddl Zan, ultime notizie sul disegno di legge

Ddl Zan, il cardinale Bassetti (Cei): “Nessuna ingerenza, ma la legge va modificata”

Il mondo cattolico torna a schierarsi contro il disegno di legge Zan. Il cardinale Bassessi, presidente della Cei, ha spiegato che non c’è stata nessuna ingerenza del Vaticano, ma che si augurano “una riformulazione del testo”. Duro anche il monsignor Paglia: “Il ddl non tutela le persone dalle discriminazione, ma mette in pericolo la libertà di pensiero”. E aggiunge: “C’è il rischio di discriminare la religiosità della gente”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Nessuna ingerenza della Chiesa sul disegno di legge Zan. Ne è sicuro il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha rilasciato un'intervista a Repubblica in cui è tornato sul ddl contro l'omotransfobia, difendendo quanto fatto finora da Chiesa cattolica e Vaticano. "Ci auguriamo una riformulazione del testo", ha messo subito in chiaro. Ma attenzione: "Nessuno e neppure la Santa Sede ha mai messo in discussione la laicità dello Stato – ha continuato – Il termine ingerenza è errato, così come lo è indebita". Secondo il capo dei vescovi, la nota inviata dal Vaticano "si pone sulle possibili interpretazioni del testo, con conseguenze paradossali", e perciò "in assenza di precisazioni si corre il rischio di rendere punibili arbitrariamente affermazioni di antropologia fondata, tra l'altro, su una fede condivisa da milioni di credenti".

Il cardinale Bassetti ha precisato che lo scambio di note verbali è una "prassi diplomatica" e che sono solo stati fatti notare "alcuni punti". Il testo della legge Zan deve essere modificato, secondo la Cei, per "garantire in modo adeguato la libertà di espressione e, tanto più laddove s'intendono introdurre norme di natura penale, non bisogna lasciare margini interpretativi non ragionevoli". E poi arriva un altro affondo: "Questo discorso vale anche per la Giornata nazionale contro l'omofobia nelle scuole – ha continuato – Altrimenti c'è il rischio che, oltre all'istigazione all'odio, venga sanzionata la libera espressione di convincimenti etici e religiosi, e sia inoltre messo in discussione il diritto umano universale dei genitori all'educazione dei figli secondo i propri convincimenti".

A pochi giorni dalla calendarizzazione in Senato della discussione generale della legge Zan, interviene anche il monsignor Vincenzo Paglia sulla Stampa, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e gran cancelliere del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II. L'opinione è prevedibile: "Il disegno di legge non ha la forza per tutelare pienamente le persone dalle discriminazioni, mentre comporta un serio pericolo per la libertà di espressione e pensiero". E ancora: "C'è il rischio di discriminare la religiosità della gente, perché impone un'ideologia, quella del gender, inaccettabile per la Chiesa, e non solo, secondo me anche per la società". Poi viene precisato che assolutamente "nessuno nella Chiesa vuole bloccare o ostacolare" il ddl Zan. Ennesima bordata di Giorgia Meloni alla sinistra, accusata di fare una "battaglia politica sulla pelle di gay e lesbiche, usando i più fragili come scudi umani per fare altro".

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