Crosetto: “Condanno piano di occupazione di Gaza”. Ma non dice come il governo intenda fermare Netanyahu

Il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un'intervista al Corriere della Sera di oggi, condanna ancora una volta il piano di Israele di occupazione di Gaza. Il ministro di Fdi è stato il primo, lunedì scorso, a prendere una posizione più dura nei confronti di Netanyahu, in un'intervista a La Stampa, dicendo che "Quel che sta accadendo" a Gaza, "è inaccettabile", perché "Non siamo di fronte a una operazione militare con danni collaterali, ma alla pura negazione del diritto e dei valori fondanti della nostra civiltà. Oltre alla condanna bisogna ora trovare il modo per obbligare Netanyahu a ragionare".
Oggi rincara la dose, dicendo che si tratta di un piano "sganciato e inaccettabile. Cacciare i palestinesi da quella terra per spedirli nel Sinai, in Egitto? Sarebbe una follia al cubo. Non esiste alternativa al fatto di costruire uno Stato palestinese che non rappresenti un pericolo e viva in pace con Israele". Quindi ha aggiunto: "All'opposizione ricordo che il nostro è, tra i governi occidentali, quello che più sta aiutando la popolazione di Gaza: cibo, cure, ospedali", "non bastano le dichiarazioni per pulirsi la coscienza. Servono atti umanitari e serve capire come fermare questa guerra. Serve un lavoro di taglia e cuci come con Putin, una trattativa quotidiana con persone determinate che hanno un obiettivo chiaro, che noi non condividiamo. Israele ha l'esercito, ha dunque il coltello dalla parte del manico".
Il ministro ha sottolineato inoltre che la posizione del governo è unitaria, non ci sarebbero all'interno dell'esecutivo di centrodestra diverse sensibilità. "Non mi pare sia una voce fuori dal coro, la mia. Forse io ho l'abitudine di dire ad alta voce alcune cose in modo poco diplomatico. Ma è evidente che non si può pensare di cacciare tutti i palestinesi dalla loro terra. Noi tutti condividiamo la guerra contro Hamas, ma discerniamo tra terroristi e palestinesi" e "dobbiamo trovare un modo per far cambiare strategia al governo israeliano. Netanyahu non ha ascoltato l'appello di nessuno, nemmeno degli Usa. Il problema non è certo il governo italiano".
Il punto però, gli fa notare la giornalista Monica Guerzoni, è che il governo italiano fino ad ora ha detto no alle sanzioni contro Israele, e si è opposto allo stop agli accordi politici con il governo di Netanyahu, come si è visto a luglio quando è stata respinta la richiesta di sospensione del Memorandum d’intesa in materia di cooperazione nel settore militare e della difesa con il governo dello Stato di Israele: "Non entro nei dettagli tecnici che spettano al premier e al ministro degli Esteri, dico che dobbiamo trovare un modo per far cambiare strategia al governo israeliano".
Botta e risposta Crosetto-Bonelli
Nell'intervista Crosetto risponde anche al leader dei Verdi Angelo Bonelli, che accusa il governo di essere "complice di un genocidio" perché ha inviato armi a Tel Aviv anche dopo il 7 ottobre: "Menzogne spudorate. Noi abbiamo bloccato l'invio di armi dopo il 7 ottobre, non abbiamo più autorizzato nessuna esportazione e tutto quel che era stato autorizzato prima non poteva essere utilizzato per scopi militari".
In mattinata arriva la replica di Bonelli: "Crosetto dice che mento. Se mento, allora spieghi perché il governo si ostina a non revocare l’accordo di cooperazione militare con Israele. A cosa serve una cooperazione militare, forse a fare assistenza sociale e sanitaria? Ma per favore. La verità è che questo governo non ha mai rotto i rapporti militari con un Paese che sta compiendo un genocidio a Gaza. Parlano di ‘aiuti umanitari' mentre continuano a cooperare con chi bombarda ospedali, scuole e campi profughi. Questa è ipocrisia allo stato puro e complicità. L’unico atto serio per fermare la strage è interrompere ogni collaborazione militare con Tel Aviv. Non lo fanno, e questo li rende corresponsabili dal punto di vista morale con ciò che sta accadendo", si legge in una nota del deputato di Avs e co-portavoce Europa Verde.