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“Così rischiamo la recessione, in Germania è già arrivata”: il governo risponde alla Bce sui tassi

“Così rischiamo la recessione”, ha commentato il ministro Tajani alla notizia di un nuovo rialzo dei tassi a luglio da parte della Bce, sottolineando che Meloni abbia fatto bene a criticare Francoforte. “Non è che c’è rischio recessione, in Germania è già arrivata”, ha precisato Giorgetti.
A cura di Annalisa Girardi
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La decisione della Banca centrale europea, che ha annunciato un nuovo rialzo dei tassi a luglio per contrastare l'inflazione, ha destato non pochi malumori all'interno del governo italiano. "Quello che c'è da dire l'ho detto nelle sedi Ecofin ed Eurogruppo. Non è che c'è rischio recessione, in Germania è già arrivata", ha commentato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, a margine delle comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo.

La stessa presidente del Consiglio, durante il suo intervento in Aula, ha attaccato la decisione della presidente della Bce, Christine Lagarde. "Giusto combattere con decisione l'inflazione – ha detto – ma la semplicistica ricetta dell'aumento dei tassi intrapresa dalla Bce non appare agli occhi di molti la strada più corretta. C'è il rischio che l'aumento costante dei tassi sia una cura più dannosa della malattia, che colpisca le nostre economie più dell'inflazione stessa".

Secondo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, Meloni ha fatto bene a criticare la Bce: "Mi pare una scelta giusta. La Bce è indipendente, è autonoma però siccome, a differenza del Mes, è sottoposta a controllo politico noi siamo anche liberi di dare dei giudizi, non abbiamo mica detto che si deve dimettere la Lagarde", ha detto parlando con i giornalisti in Transatlantico.

Tajani ha poi sottolineato che da Francoforte sbagliano ad annunciare con un mese di anticipo l'aumento dei tassi, una politica criticata anche dal governatore uscente di Bankitalia, Ignazio Visco: "Quello europeo è un tipo di inflazione diverso da quella americana, dovuta alla domanda. La nostra è inflazione esogena, cioè causata dall'aumento del prezzo dell'energia scaturito dalla guerra in Ucraina". E ancora: "Così rischiamo la recessione".

Lagarde alcuni giorni fa aveva sottolineato come sulle prospettive di inflazioni non ci siano sostanziali cambiamenti all'orizzonte, ragion per cui la Bce ha deciso per un nuovo rialzo dei tassi. "L'inflazione nell'area dell'euro è troppo elevata e rimarrà prevedibilmente tale per troppo tempo. Sta però cambiando la natura della sfida che pone. Il tasso di inflazione sta diminuendo con l'attenuarsi degli shock che l'avevano inizialmente sospinto al rialzo e con la progressiva trasmissione dei nostri interventi di politica monetaria all'economia. Tuttavia, gli effetti di tali shock si stanno ancora esplicando, rendendo il calo dell'inflazione più lento e il processo inflazionistico più persistente", aveva spiegato Lagarde.

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