Cosa succede tra il ministro Giuli e il Corriere della Sera, la polemica sull’intervista “censurata”

Un attacco frontale da parte del ministro della Cultura Alessandro Giuli al Corriere della sera: è iniziata così la polemica su un'intervista che Giuli ha accusato il Corriere di aver "censurato", per una risposta sull'editorialista e storico Ernesto Galli della Loggia.
Nella sua replica, invece, il quotidiano ha chiarito che l'intervista non è andata in pagina perché il ministro aveva detto "falsità" e lanciato "insulti" nei confronti di Galli della Loggia. Principalmente, gli avrebbe chiesto di lasciare la "poltrona di lusso" che gli aveva assegnato il precedente ministro, Gennaro Sangiuliano. Peccato che non si tratti di un ruolo "di lusso", ma di un incarico gratuito.
L'attacco di Giuli al Corriere: "Intervista censurata"
Tutto è iniziato con un post del ministro sui social. "Dal Corriere della Sera prima mi chiedono una replica a un editoriale velenoso sulla cultura di destra scritto da Ernesto Galli della Loggia, poi cambiano idea virando su un’intervista a tutto campo, con la prima domanda proprio su Galli della Loggia. Ma siccome la risposta alla domanda non piace decidono di non pubblicare l’intervista", ha scritto ieri Giuli. Che ha aggiunto di aver "accettato di togliere le parole ‘perditempo' e ‘poltrona di lusso'", dopo una "supplica del Corriere".
Insomma, la versione del ministro è questa: dopo un editoriale di Galli della Loggia, pubblicato sabato 12 luglio e critico sull'operato del ministro, il giornale lo avrebbe contattato per un replica. Poi la replica sarebbe diventata un'intervista che riguardava anche altri temi, ma alla fine il Corriere avrebbe rinunciato a pubblicarla, perché non gli sarebbe "piaciuta" la risposta su Galli della Loggia, nonostante alcuni passaggi più duri fossero stati tolti dopo una "supplica" del quotidiano.
"Poi dicono che gli illiberali siamo noi di destra…", ha concluso Giuli, condividendo il testo dell'intervista che non è mai finita in pagina. Non solo: sempre il ministro ha detto che un giornalista del Corriere gli avrebbe detto che l'intervista era "molto bella densa e puntuale", e avrebbe chiesto: "Non rischiamo di dare del perditempo a Ernesto?". A quel punto Giuli avrebbe detto "possiamo sostituire con ‘alcuni'" (questa sarebbe la "supplica" del Corriere di cui aveva parlato il ministro).
Cosa aveva detto il ministro Giuli nell'intervista al Corriere
Stando al testo condiviso dal ministro, l'intervista al Corriere si apriva effettivamente con una domanda sull'editoriale di Galli della Loggia. Qui il ministro rispondeva con toni durissimi: "I perditempo insinuano che l'impegno della destra sia concentrato sulle poltrone", iniziava, insultando lo storico.
Poi diceva che Galli della Loggia è stato nominato per una "poltrona di lusso" dal suo predecessore, Gennaro Sangiuliano: l'incarico di capo della Consulta de comitati nazionali. E per questo attaccava: "Mi aspetto che lui dia il buon esempio e lasci spazio a persone più motivate". Una vera e propria richiesta di dimissioni a seguito di un articolo di giornale che esprimeva un'opinione critica del governo. Nel resto dell'intervista si toccavano temi di attualità legati al ministero della Cultura, su cui Giuli evitava in molti casi di rispondere.
La replica del quotidiano: "Falsità e insulti"
Poco dopo il post online di Giuli, il Corriere ha dato la propria versione dei fatti. Innanzitutto, la richiesta a Giuli non era di una replica all'editoriale di Galli della Loggia, ma di un'intervista "su tutte le vicende che avevano interessato il suo ministero". Tanto più che l'intervista era stata chiesta "dieci giorni fa", ben prima dell'editoriale in questione. Ma Giuli avrebbe rinviato fino a domenica mattina (il giorno dopo l'articolo di Galli della Loggia), quando avrebbe accettato. Nelle risposte, però, si sarebbe "concentrato" sull'editoriale.
Il tono della reazione sarebbe stato: "Il prof Della Loggia ha un incarico culturale stabilito dal mio predecessore Sangiuliano e dopo le critiche deve dimettersi". "Un atteggiamento davvero liberale", ha commentato il quotidiano.
Per di più ci sarebbero state "falsità", come quella della "poltrona di lusso", dato che l'incarico pubblico ricoperto da Galli della Loggia è completamente gratuito, e gli "insulti", come "perditempo". Il Corriere avrebbe offerto a Giuli di rispondere all'editoriale con una lettera aperta, un articolo da pubblicare così com'era, "ma ha rifiutato. Gli interessava solo ‘licenziare' il professore che aveva osato fare delle critiche".