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Covid 19

Cosa succederà il 31 marzo e quando sarà abolito il green pass in bar, ristoranti, palestre e lavoro

La settimana prossima ci sarà la cabina di regia, poi un Consiglio dei ministri per approvare il piano della fine delle restrizioni contro il Covid. Vediamo quando diremo addio al green pass e in quali attività.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il governo è pronto a rendere pubblico il calendario della fine delle restrizioni. Prima, però, deve stabilirlo nei dettagli e per questo si riunirà la cabina di regia all'inizio della settimana prossima, per dare il via libera a un piano che ci accompagni fuori dalla pandemia di Covid da qui all'estate. La prima data chiave, lo sappiamo ormai, è il 31 marzo. Tra venti giorni, infatti, scadrà lo stato di emergenza. Il che significa addio ai colori delle Regioni, allo smart working, al Comitato tecnico scientifico e alla struttura del generale Figliuolo. Il governo ha annunciato che lascerà scadere lo stato di emergenza e che pubblicherà un piano, ma ormai è successo quasi un mese fa. Nel frattempo al ministero della Salute si riflette sui prossimi passi da fare, per trovare il giusto equilibrio nell'uscita dall'emergenza.

Dopo la cabina di regia della prossima settimana dovrebbe arrivare il tanto atteso decreto riaperture, con il ministro Garavaglia che ha parlato di una chiusura del testo che potrebbe arrivare già martedì. A quel punto mancherebbero poco più di due settimane alla fine dello stato di emergenza. Sarebbe il minimo considerando che Draghi aveva parlato di eliminare l'incertezza con un certo preavviso. Nell'intervento normativo, tra l'altro, potrebbe essere in qualche modo "salvata" la struttura commissariale, che al momento gestisce quasi interamente la filiera del vaccino contro il Covid.

Nei giorni scorsi è stato il sottosegretario Costa a parlare di un cronoprogramma – sempre lo stesso che viene chiamato anche piano, programma, calendario o roadmap – e ha dato qualche dettaglio in più sulle possibili date da cerchiare in rosso: il primo aprile dovrebbe finire l'obbligo di green pass nei luoghi all'aperto, come ad esempio i posti esterni di bar e ristoranti, ma anche in tutte le attività sportive e negli alberghi; il primo maggio è l'altra data fondamentale – ha rivelato il sottosegretario – in cui si potrebbe dire addio al green pass anche al chiuso.

Ci sono comunque due nodi importanti da sciogliere, attività a parte. Il primo è il green pass sul lavoro, che per gli under 50 è base e per gli over 50 è rafforzato. Insomma, chi ha meno di cinquant'anni può accedere al posto di lavoro anche con il tampone negativo, chi ne ha di più no. Tra i partiti di governo sta crescendo il fronte di chi chiede di adeguare la regola al ribasso a tutti i lavoratori: eliminare subito – dal primo aprile – il green pass rafforzato per gli over 50. La regola era stata inserita insieme (e per far rispettare) l'obbligo vaccinale per gli ultracinquantenni, che in ogni caso dovrebbe rimanere in vigore entro il 15 giugno. Il secondo nodo da sciogliere è quello delle mascherine al chiuso: la verità è che non ci sono ancora date fissate (e neanche ipotetiche), anche perché i casi Covid stanno risalendo e sono ancora decine di migliaia al giorno.

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