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Come potrebbero cambiare gli spostamenti tra Comuni a Natale

Nulla è ancora il deciso, ma il governo sembrerebbe aperto alla discussione sul blocco degli spostamenti tra Comuni previsto per il giorno di Natale, Santo Stefano e Capodanno. Non sono solo le Regioni e l’opposizione a chiedere a Palazzo Chigi di fare retromarcia: anche dalla stessa maggioranza arrivano pressioni affinché si rivedano le regole anti-contagio pensate per i giorni festivi. Anche se il ministro Roberto Speranza continua a essere irremovibile.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo potrebbe fare retromarcia sul blocco degli spostamenti tra Comuni previsto per il 25 e 26 dicembre e per il 1° gennaio. Il condizionale è d'obbligo, perché nulla è ancora deciso, ma l'esecutivo si trova a fronteggiare pressioni sempre più forti provenienti dall'opposizione, dalle autorità locali e dalla stessa maggioranza, che chiedono di rivedere le norme anti-contagio per i giorni festivi. Regole che sono state introdotte per evitare che i festeggiamenti finiscano per far impennare nuovamente la curva dei contagi e inneschino così una terza ondata a gennaio. Ma secondo diversi punti di vista non si starebbe usando il buon senso: e se prima erano principalmente le Regioni e l'opposizione a chiedere di rivedere l'impianto di restrizioni e divieti, ora si sono esposti in questo modo anche diversi esponenti della maggioranza. Non c'è solo Matteo Renzi a contestare quando deciso dal governo per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno: anche Luigi Di Maio ha chiesto di permettere gli spostamenti tra i Comuni in quei giorni di festa.

Per Di Maio è "assurdo non permettere alle famiglie di passare il Natale insieme"

"Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme", ha scritto il ministro degli Esteri in un post su Facebook. Spiegando: "Lo dico per una questione logica. Ci sono grandi città da milioni di persone con una densità molto vasta dove è possibile spostarsi liberamente, mentre tra piccoli Comuni di poche migliaia di persone non è permesso. Questo è un problema che va risolto e mi auguro che tutte le forze di maggioranza siano d’accordo nel trovare una soluzione. Sarà già un Natale diverso rispetto agli altri, dove tutti avremo tante limitazioni e dovremo fare ancora più attenzione del solito per evitare la diffusione del virus, ma almeno dove possibile permettiamo alle famiglie di stare insieme". Di Maio poi ha ricordato ai cittadini che "se non rispettiamo le norme anti-Covid, quindi mascherina e distanziamento, il rischio di una terza ondata poi diventa concreto". Ma allo stesso tempo ha lanciato un appello al senso civico e di responsabilità, affermando che solo con questi riusciremo a trascorrere le feste insieme ai nostri cari.

Le pressioni di Italia Viva

La maggior parte delle pressioni che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta affrontando al momento arrivano da Matteo Renzi e Italia Viva. Il senatore ha infatti chiesto al governo di rivedere le regole previste per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno e le ministre del suo partito, che hanno già minacciato le dimissioni nel caso in cui non si trovi una quadra sulla gestione dei soldi del Recovery Fund, hanno insistito per modificare il decreto. "Leggo con piacere che diversi esponenti politici, anche autorevoli colleghi di governo di partiti diversi dal mio, finalmente danno atto che il divieto di spostamento dal proprio comune a Natale e Capodanno è una misura eccessiva, incomprensibile e ingiusta, specie per chi abita nei Comuni più piccoli", ha commentato la ministra Teresa Bellanova, capodelegazione di Italia Viva al governo.

Le critiche dall'opposizione

Come abbiamo detto, anche l'opposizione ha puntato il dito contro le restrizioni per le feste imposte con l'ultimo decreto del governo. Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha detto: "Ieri in Senato mi sono fermato a parlare brevemente con Conte. Gli ho ribadito la necessità di modificare i divieti di spostamento tra comuni per Natale, che sono assurdi, ingiustificati e inutilmente penalizzanti per la maggioranza degli italiani che non vive nelle grandi città. È una richiesta che non viene solo dalla Lega ma anche da regioni e comuni, compresi molti di centrosinistra. Al di là di simpatie o antipatie politiche, credo sia una questione di BUONSENSO, le famiglie italiane aspettano buone notizie".

Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia, ha polemizzato: "Conte fa filtrare la notizia di aver "aperto una riflessione" sul divieto di spostamenti tra Comuni a Natale  dopo che la maggioranza non ha voluto calendarizzare la mozione del centrodestra che proponeva di rivedere questa norma assurda. Siamo felici lo stesso: basta si faccia".

Il ministro Speranza frena: "Io resto sulla linea della massima prudenza"

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, peròha continuato ad affermare che ora servano cautela e rigore: "Io resto sulla linea della massima prudenza. A me piacerebbe dire che è tutto finito, purtroppo non è così. Il numero più drammatico è quello dei decessi, non possiamo assuefarci a questo numero. Quindi io sono per rimanere su una linea di grande prudenza e rigore. Noi abbiamo chiesto agli italiani di fare sacrifici anche a Natale, poi ho grande rispetto per il dibattito parlamentare". E aggiunge, difendendo quanto deciso dal governo: "Le regole del governo sono giuste e ancora mi interrogo su come limitare gli spostamenti. Durante queste vacanze di Natale quando tante persone smetteranno di lavorare, è l’occasione buona per ridurre ulteriormente i contatti. Siamo vicini alla meta e sarebbe un peccato sprecare il lavoro fatto nelle ultime settimane e ripiombare, tra gennaio e febbraio, nella massima recrudescenza. Per me la linea è e resta quella della massima prudenza".

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