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Le Regioni chiedono deroghe alle restrizioni di Natale. Ma il governo mantiene la linea del rigore

Non dico di togliere il divieto di mobilità tra Comuni a Natale, Santo Stefano o Capodanno. Dico almeno di derogare per chi va dal papa’ o dal nonno, per non lasciarlo solo, casi estremi”: così il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, chiede che il governo valuti eventuali deroghe, in casi particolari, alle restrizioni e ai divieti in vigore durante il periodo delle feste natalizie. Ma Palazzo Chigi mantiene la linea del rigore e della prudenza spiegando che le misure anti-contagio, anche se severe, serviranno a scongiurare una terza ondata a gennaio.
A cura di Annalisa Girardi
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Il governo è deciso a mantenere la linea del rigore per il periodo delle festività natalizie, in modo da scongiurare una terza ondata a gennaio. Ma dalle Regioni continuano le pressioni affinché vengano si ammettano delle deroghe, specialmente per quanto riguarda il divieto di spostamento tra Comuni per i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno. "Non dico di togliere il divieto di mobilità tra Comuni a Natale, Santo Stefano o Capodanno. Dico almeno di derogare per chi va dal papa' o dal nonno, per non lasciarlo solo, casi estremi", ha suggerito il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Il presidente emiliano romagnolo ha parlato di "buon senso" intervenendo alla trasmissione "Oggi è un altro giorno" di Rai Uno. Per poi spiegare: "Sono tre giorni in cui posso a Roma, Milano, o Bologna fare decine di chilometri per andare a trovare un parente e non posso spostarmi di 500 metri" se mi trovo in un piccolo Comune. E allora "una contraddizione c'è". A parte questo punto Bonaccini ha ribadito di condividere la linea di prudenza che ha portato all'introduzione delle restrizioni: "Bisogna stare attenti o rischiamo la terza ondata".

Anche Salvini contro le restrizioni per le feste natalizie

Ma la richiesta di ammorbidire alcuni divieti nei giorni festivi non arriva solo dalle autorità locali. Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, interviene nuovamente sulle restrizioni sotto le feste e afferma: "Un conto è dire: ‘Non si esce da Roma o da Milano'. Altro conto sono le migliaia di piccoli Comuni e chi vive in provincia. Confrontiamoci su questo, e troviamo una soluzione insieme. Senza dividere famiglie da famiglie e italiani da italiani". E rivolgendosi direttamente a Conte, aggiunge: "Signor presidente del Consiglio, si metta la mano sul cuore. Pensi a quei milioni di italiani che almeno il giorno di Natale hanno diritto a un po' di affetto, a un sorriso".

Palazzo Chigi mantiene la linea prudente: le restrizioni di Natale

Ma il governo mantiene la linea delle prudenza e della cautela e sottolinea che servano misure severe per Natale proprio per evitare una nuova ondata di contagi a gennaio. E tra le domande frequenti pubblicate nel sito di Palazzo Chigi in merito alle restrizioni in vigore tra il 21 dicembre e il 6 gennaio si fanno anche una serie di precisazioni. Ecco un esempio:

Gli spostamenti per fare visita o per andare a vivere per qualche giorno con parenti o amici, inclusi i propri genitori, saranno possibili per tutti solo se ci si muove da un luogo in area gialla a un altro luogo in area gialla, esclusivamente fino al 20 dicembre 2020 e a partire dal 7 gennaio 2021. Nel periodo dal 21 dicembre al 6 gennaio, questi spostamenti saranno consentiti, sempre esclusivamente tra luoghi in area gialla, solo se si ha la residenza o il domicilio o la propria abitazione nella regione/provincia autonoma di destinazione. Nei giorni 25 e 26 dicembre e 1° gennaio sarà comunque possibile spostarsi solo all’interno del proprio comune.

E ancora:

Il dpcm prevede il divieto di recarsi nelle seconde casein un’altra regione dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021. Il divieto vale anche per le seconde case che si trovino in un altro comune, nei giorni 25 e 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021. Naturalmente, lo spostamento verso la seconda casa fuori in una regione diversa da quella di residenza o abituale domicilio è consentito soltanto a condizione che la seconda casa non si trovi in regioni, che, alla data del 20 dicembre, si trovino in zona arancione o rossa. In questi casi, infatti, permangono i divieti di entrate nei territori regionali (articoli 2 e 3 dpcm 3 dicembre).

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