Cosa ha detto Elly Schlein sull’invio di armi a Israele e perché il governo l’ha smentita
Basta inviare le armi a Israele. La frase di Elly Schlein, pronunciata durante la conclusione del ritiro dei deputati Pd a Gubbio, continua a far discutere. Anche perché questa mattina è arrivata una smentita ufficiale da parte del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha risposto secco alla leader del Partito Democratico, accusandola di fare propaganda spicciola. Il legame sull'export di dispositivi militari tra Italia e Israele non è un segreto né una novità, è da tempo che ci si chiede se sia giusto o meno intrattenere rapporti di questo tipo con Tel Aviv, ma secondo il governo, gli stessi si sono interrotti da quando è cominciato l'assedio di Gaza.
"Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele – ha detto ieri Schlein a Gubbio – Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra".
Secca la riposta di Tajani, affidata a un'intervista a Qn di oggi: "È una affermazione basata su una cosa che non esiste, perché l'Italia ha interrotto dall'inizio della guerra di Gaza l'invio di qualsiasi tipo di armi a Israele – ha detto il ministro degli Esteri – Il periodo in cui sono state inviate più armi è stato durante il governo Conte. È pura propaganda. Al Pd dovrebbero essere meglio informati". Poi, in mattinata, ha ribadito: "È dal 7 ottobre che abbiamo deciso di non inviare più armi a Israele quindi non c'è da discutere su questo punto – ha insistito Tajani – La decisione è stata presa, lo abbiamo detto in Parlamento".
Per Fratelli d'Italia, le parole di Schlein "sono non solo inaccettabili, ma indiscutibilmente vergognose". Lo sono "alla luce del fatto che sembrano negare gli atti di inaudita violenza perpetrati da Hamas – ha scritto il gruppo del partito di Giorgia Meloni alla Camera in una nota – Un giudizio, quello espresso da Schlein, antistorico e anti-occidentale che conferma la sua attitudine a sposare le tesi di una sinistra estrema oramai ridotta al lumicino".