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Global Sumud Flotilla

Cosa farà il governo (e cosa non farà) per proteggere gli italiani diretti a Gaza, dopo gli attacchi alla Flotilla

Il ministero degli Esteri e la Presidenza del Consiglio dei ministri hanno avviato una mediazione con Cipro e Israele, per far arrivare gli aiuti umanitari trasportati dalla Global Sumud Flotilla a Gaza. Fonti di governo hanno spiegato a Fanpage che la nave Fasan della Marina Militare è a poche miglia dalla Flotilla, e trascorrerà la notte sul posto, anche con una funzione di deterrenza. Il governo farà di tutto per evitare un’escalation.
A cura di Annalisa Cangemi
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La questione della protezione dei 58 italiani che si trovano in questo momento a bordo delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, che hanno subito un gravissimo attacco ieri notte – che non è stato rivendicato da Israele – con diversi droni caduti, materiale urticante ed esplosione di bombe sonore, si è resa urgente nella giornata di oggi. Ci sono stati danni a quattro o cinque imbarcazioni, ma per fortuna nessun ferito. La situazione però è molto delicata, anche perché la flotta al momento è in Grecia, all'altezza di Creta, e un attacco così aggressivo era ipotizzabile più avanti, magari all'altezza di Cipro.

Il governo allora, davanti alle pressanti sollecitazioni che arrivano dalle opposizioni, e soprattutto dalla società civile, con la previsione di uno sciopero generale organizzato dai sindacati, ha deciso di intervenire. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha condannato gli attacchi alla Flotilla diretta a Gaza per portare aiuti umanitari forzando il blocco israeliano, ha fatto sapere di aver mobilitato una nave della Marina Militare, che si trovava a Nord di Creta, nell'ambito dell'operazione Mare Sicuro.

Qual è il ruolo della Fasan della Marina Militare, attivata da Crosetto

Si tratta della fregata multiruolo Fasan della Marina, con capacità di guerra elettronica molto avanzate, che garantirà "assistenza ai cittadini italiani presenti sulla ‘Flotilla'". Cosa potrà fare esattamente questa nave nelle prossime ore non è ancora chiaro, ma fonti interpellate da Fanpage hanno garantito che i cittadini italiani a bordo delle imbarcazioni riceveranno soccorso e assistenza diretta da parte delle autorità militari. Probabilmente, ma questo dipenderà anche dalle regole di ingaggio della Fasan, la nave seguirà la navigazione delle barche in acque internazionali, per un tratto ancora non definito. Ma basterà a fare deterrenza e a evitare nuove incursioni contro la Flotilla?

Proprio poco fa la nave Life Support di Emergency, che accompagna la Global Sumud Flotilla offrendo supporto medico e logistico, ha segnalato il sorvolo a bassa quota di un aereo militare sull'area di navigazione della flotta. Secondo l'Ong, dai simboli e dal numero riportati sulla carlinga, potrebbe trattarsi di un velivolo israeliano. Ma non ci sono ancora conferme ufficiali. Visti gli alti rischi, confermati anche dalla Farnesina, per motivi di sicurezza la Flotilla potrebbe decidere questa notte di navigare lungo la costa, all'interno delle acque territoriali greche.

In serata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che più tardi interverrà anche all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ha detto che il governo ha inviato una fregata sul posto, autorizzata ad avvicinarsi per garantire soccorso e assistenza agli attivisti che dovessero essere in pericolo, ma "non è previsto l'uso della forza militare".

Il punto è però che secondo gli attivisti della Global Sumud Flotilla, l'attacco di ieri notte dovrebbe equivalere a un attacco allo Stato italiano. Per Maria Elena Delia, portavoce per l'Italia della Global Sumud Flotilla, "Sono state colpite le imbarcazioni di Italia, Inghilterra e Polonia. È stato come un attacco ai tre Paesi. È un episodio molto grave, che crea un precedente".

Una delle barche colpite ieri notte, la Morgana, è quella su cui viaggiano l'esponente del M5s Croattie l'eurodeputata di Avs, Scuderi, e batte bandiera italiana. Secondo il M5s, visto che Israele ha attaccato una barca italiana, ha automaticamente attaccato l'Italia, per cui ora si tratta di una questione "d'interesse per la difesa nazionale".

A queste dichiarazioni ha risposto poco fa sempre la premier Meloni da New York, domandando se l'opposizione ritiene "che l'Italia dovrebbe, per proteggere queste persone, mandare le navi della propria marina militare e dichiarare guerra a Israele".

"Su questo – ha detto – mi aspetto una risposta molto chiara da parte dei leader dei partiti dell'opposizione che hanno i loro parlamentari a bordo di queste navi perché voglio delle risposte serie, se no stiamo giocando. Il problema è che qui non stiamo giocando a bocce, stiamo parlando di una guerra".

L'intenzione del governo comunque è quella di proteggere tutti gli italiani, parlamentari e no, che si trovano in questo momento in navigazione. Ma se un drone colpisce una delle barche della Flotilla, che battono bandiera italiana, sarebbe considerato da parte dell'esecutivo, un atto ostile nei confronti dell'Italia? Cosa succederebbe, per esempio, se uno dei droni colpisse, anche accidentalmente, la nave della Marina Militare Fasan? Fonti governative hanno spiegato a Fanpage.it che questo genere di incidenti si valutano caso per caso, e comunque l'orientamento è quello di evitare l'escalation. "Bisogna capire qual è il tipo di offesa ricevuta e da chi è partita. Se si tratta di polvere urticante o se si spara contro una nave della Marina Militare italiana. Si tende sempre a preferire la via diplomatica, come avvenuto in passato, quando un peschereccio italiano è stato colpito dai libici in acque internazionali. Si è preferito chiudere quell'episodio con delle rimostranze diplomatiche, proprio per evitare di aprire nuove tensioni. Dietro ad ogni sistema d'arma c'è sempre l'uomo, e possono essere commessi degli errori. Sappiamo che alle 18 la nave Fasan è entrata in contatto visivo con alcune barche della Flotilla, è stata avvistata e rimarrà sicuramente sul posto per la notte".

La mediazione avviata da Tajani con Israele

Nel pomeriggio il ministro degli Esteri Tajani ha avviato un'interlocuzione con il ministro degli Esteri di Israele, Gideon Saar, e di Cipro, Constantinos Kombos, per verificare la possibilità di consegnare a Gaza il materiale umanitario trasportato dalla Flottilla. "La Farnesina – ha fatto sapere Tajani – vuole evitare qualsiasi possibilità di contrasto violento nel tentativo di bloccare la Flottilla".

La strategia è stata confermata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la quale ha detto che il suo vice Tajani "sta lavorando a un'altra proposta di mediazione" con l'obiettivo di far consegnare gli aiuti umanitari a Cipro. In pratica il piano è consegnare tutto il materiale alle parrocchie del Patriarcato latino a Cipro, da qui trasferirlo al porto di Ashdod in Israele e poi, attraverso un corridoio aperto dalle Misericordie, farli arrivare a Gaza. Su questo si è attivato il Patriarcato latino di Gerusalemme.

"È una proposta – ha detto Meloni – sulla quale mi pare ci sia il consenso del governo cipriota, del governo israeliano, ovviamente del governo italiano. Stiamo aspettando una risposta dalla flottiglia. E io qui davvero faccio un appello alla responsabilità di tutti, perché non si può rischiare l'incolumità delle persone per fare iniziative che sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti, ma per creare problemi al governo".

Ricordiamo che nei giorni scorsi aveva proposto agli attivisti della Global Sumud Flotilla di "trasferire, in modo coordinato e pacifico, qualsiasi aiuto a bordo della flottiglia alla Striscia di Gaza tramite il vicino porto turistico di Ashkelon", in Israele. La proposta però era stata rifiutata, in mancanza di garanzie che gli aiuti fossero davvero portati a destinazione.

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