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Cosa cambierebbe in Italia con le zone rosso scuro: spostamenti, test e quarantena

Il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha presentato la proposta dell’Ue per le zone rosso scuro mostrando come verrebbe colorata la mappa dell’Unione europea in base ai livelli di rischio legati all’emergenza coronavirus. Anche alcune Regioni italiane entrerebbero in quest’area: si tratta di Friuli Venezia Giulia, Provincia autonoma di Bolzano, Veneto ed Emilia Romagna. Ma cosa cambierebbe per questi territori? I cittadini provenienti da queste aree sarebbero sottoposti a test e quarantena per viaggiare verso il resto dell’Ue.
A cura di Annalisa Girardi
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Ieri il commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, ha presentato la proposta della Commissione Ue per i viaggi e la mobilità sul suolo comunitario e al di fuori dei confini dell'Unione. Ha anticipato quella che potrebbe essere la mappa dell'Europa a seconda dei livelli di rischio legati all'emergenza coronavirus e in cui è presente anche il colore rosso scuro: "La nuova categoria si applica alle aree in cui il tasso delle infezioni di 14 giorni è di 500 o più", ha spiegato. E riguarderebbe anche delle Regioni in Italia.

La cartina mostrata dal commissario europeo mostra un'Unione quasi tutta rossa. Ma alcuni territori sono delimitati da un colore più scuro, segno di un'elevata circolazione dell'infezione. Tra questi ci sono quasi tutta la penisola iberica, l'Irlanda, alcune zone della Svezia, della Francia e della Germania. Ma anche delle Regioni in Italia. Precisamente si tratta di Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano.

Sono questi i territori italiani più colpiti dalla pandemia che, secondo la proposta dell'esecutivo Ue, dovrebbero introdurre regole più stringenti per quanto riguarda gli spostamenti. Ciò significa che i cittadini provenienti da queste zone sarebbero sottoposti all'obbligo di tampone e quarantena per poter viaggiare verso il resto dell'Ue. Nulla è al momento confermato, trattandosi per ora solo di una proposta, ma da giorni ormai si commenta l'ipotesi di una zona rosso scuro in cui inserire maggiori restrizioni per frenare la curva dei contagi. La mappa presentata dal commissario è stata disegnata secondo gli ultimi dati raccolti dall'Ecdc risalgono allo scorso 17 gennaio per cui sono state inserite nella zona rosso scuro un numero di casi superiore a 500 ogni 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni.

Secondo questi dati, il Friuli Venezia Giulia presentava tasso di 768 casi ogni 100 mila abitanti, Bolzano 696, il Veneto 656 e l'Emilia Romagna 528. Dalle Regioni sono arrivati i commenti delle autorità: "L'Emilia-Romagna, con i dati attuali, non correrebbe certo il rischio di entrare a livello europeo in zona rosso scuro, ammesso che l'ennesima sfumatura cromatica possa essere il miglior modo per contrastare l’epidemia", ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. Il governatore veneto Luca Zaia, invece, ha detto: "Immagino che l'Ecdc parta dalla considerazione che i dati italiani siano uniformi. È un errore di fondo che porta a dati fuorvianti. Bisogna ribadire per l'ennesima volta che il numero di positivi a settimana su centomila abitanti dipende dalle positività che si trovano facendo tamponi".

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