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Cosa cambia per le multe degli autovelox dopo il 30 novembre e chi potrà chiedere di annullarle

Il 30 novembre 2025 scade il tempo dato a Comuni, Province e forze di polizia per registrare sulla piattaforma del ministero dei Trasporti tutti i loro autovelox. Dopo questa scadenza, gli autovelox non registrati saranno considerati illegittimi e andranno spenti. Quindi, tutte le multe che si basano sulle loro rilevazioni saranno nulle.
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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Restano solo pochi giorni di tempo: entro il 30 novembre 2025, i Comuni dovranno comunicare al ministero dei Trasporti tutti i loro autovelox; lo stesso dovranno fare le amministrazioni provinciali e le forze di polizia. È l'ultima fase del censimento avviato dal Mit a fine settembre, con un decreto apposito. Dopodiché, gli apparecchi di rilevazione che non sono dichiarati, e visibili sulla piattaforma pubblica online, non potranno più generare sanzioni. Se lo faranno, le multe saranno nulle. Infatti, come affermava il decreto stesso, comunicare i dati degli autovelox è "condizione necessaria per il legittimo utilizzo dei dispositivi".

Cosa cambia con il censimento degli autovelox

La questione degli autovelox e delle multe per eccesso di velocità si trascina da tempo, e negli anni ha chiamato in causa anche la Corte di Cassazione. Il ministero dei Trasporti ha deciso di provare a mettere un punto e fare chiarezza su quali siano gli apparecchi in regola, che si possono utilizzare, e quali invece vadano ignorati. Così, circa due mesi fa è partita la richiesta alle amministrazioni comunali e a tutti gli altri enti competenti.

Nelle ultime settimane, i Comuni hanno dovuto andare sul portale apposito indicato dal ministero e inserire qui tutti i dati dei loro autovelox. È stato necessario inserire la marca e il modello, il numero di matricola, gli estremi del decreto con cui il Mit l'ha approvato o omologato (che naturalmente deve riportare lo stesso numero di matricola, a conferma che si tratta dello stesso autovelox), il tipo di apparecchio (mobile o fisso, temporaneo o permanente), il codice catastale, e soprattutto la sua esatta posizione.

In questo modo – questo almeno è l'obiettivo del governo – si è creata una vera e propria lista ufficiale di tutti gli autovelox validi in Italia. Lista che ora dovrà essere pubblicata e resa disponibile online, sul sito del ministero. In questo modo, si potrà sempre sapere quali sono e dove si trovano tutti gli autovelox in funzione nella propria area.

Cosa succede ora alle multe

La situazione è piuttosto semplice: se tutto ha funzionato a dovere, solo gli autovelox presenti su questa lista saranno ‘ufficiali'. Tutti gli altri dovranno essere spenti. O, anche se restano in funzione, non potranno portare a multe valide.

Infatti, se i Comuni hanno registrato tutti gli strumenti di rilevazione validi, quelli che restano sono considerati non a norma: magari perché non hanno mai ricevuto un'autorizzazione chiara all'installazione, o perché non hanno seguito i criteri previsti. In ogni caso, non saranno più utilizzabili.

Questo significa che, in caso di multa effettuata sulla basa della rilevazione di un autovelox, si potrà sempre verificare se questo apparecchio sia presente nella lista ufficiale del ministero. Se non lo è, la sanzione non è valida e potrà essere considerata nulla.

Al momento l'elenco non è ancora disponibile online. Ma gli stessi decreti varati dal ministero dei Trasporti prevedevano di pubblicarlo "sul portale istituzionale del Mit" per "garantire la libera consultazione". Domani, venerdì 28 novembre, scadranno i sessanta giorni di tempo previsti dalla normativa. Ci si aspetta, quindi, che nei prossimi giorni avvenga la pubblicazione.

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