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Corteo a Roma per la pace e il cessate il fuoco a Gaza: “Impediamo il genocidio”

La manifestazione organizzata a Roma dalla Cgil insieme a varie associazioni ha raccolto l’adesione anche di parte del mondo politico. “Abbiamo riempito le piazze, c’è domanda di pace”, ha commentato il Maurizio Landini. “Un tribunale stabilità se a Gaza è genocidio, di sicuro sono crimini contro l’umanità”, le parole di Angelo Bonelli (Avs).
A cura di Luca Pons
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Immagine di repertorio
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La manifestazione che oggi a Roma chiede la pace – e in particolare il cessate il fuoco immediato a Gaza, dove la situazione umanitaria è disastrosa – è partita all'ora di pranzo e si concluderà nel tardo pomeriggio. Il corteo si è mosso fino ai Fori imperiali, dove da un palco si svolgono vari interventi. Sono presenti esponenti della politica e del mondo dello spettacolo, oltre agli organizzatori dell'evento: tra i principali promotori c'è la Cgil, ma anche numerose organizzazioni della Coalizione Assisi pace giusta e della Rete italiana pace e disarmo.

Il segretario Cgil, Maurizio Landini, ha affermato: "Ci sono 1500 camion pieni di aiuti umanitari bloccati, dare gli aiuti è la condizione necessaria. Questo obiettivo deve essere realizzato". All'evento sono presenti "tutte le associazioni che hanno dato vita in questo anno alle lotte per la pace", ha ricordato Landini: "Abbiamo riempito le piazze, e credo sia molto importante la risposta che c'è oggi, perché c'è una domanda di pace".

E ancora: "Siamo qui a difendere il diritto di tutti i popoli ad esistere, a essere riconosciuti, ma bisogna fermare il massacro che è in atto e bisogna smetterla con le armi e avviare un dialogo concreto per ricostruire la pace. Siamo qui per dire in modo chiaro che nel difendere il popolo palestinese chiediamo il riconoscimento del popolo di Israele. Questo è il messaggio più forte, è necessario ci sia un intervento di governi, istituzioni e nazioni perché si agisca in questa direzione. Chiediamo di liberare gli ostaggi e applicare le direttive dell'Onu che da tempo non vengono rispettate".

Tra i rappresentanti del mondo della politica, Laura Boldrini ha commentato: "A Gaza non c'è più tempo, la gente sta morendo di fame. Siamo appena rientrati e abbiamo visto come le autorità israeliane non consentono il passaggio dei convogli con gli aiuti. Il governo dia seguito alla mozione approvata in parlamento sul cessate il fuoco". È presente anche Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana: "È ora di dire stop al massacro, cessare il fuoco, liberare gli ostaggi rapiti da Hamas, iniziare davvero a fornire alla popolazione civile della Striscia di Gaza tutti quegli aiuti umanitari, ora scandalosamente bloccati dal governo israeliano, necessari alla sopravvivenza di bambini, uomini, donne". L'importante, ha detto, è "impedire un genocidio".

Proprio il termine ‘genocidio' nelle scorse settimane è stato al centro di una dura polemica. Oggi, lo striscione di Alleanza Verdi-Sinistra recita: "‘Cessate il fuoco, liberare gli ostaggi e impedire il genocidio". Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa verde, ha sottolineato: "Stiamo raggiungendo una spesa di 2.500 miliardi di dollari per gli armamenti, dobbiamo dire stop a queste spese folli. A Gaza Si muore per fame, non solo per le bombe. Quello che sta accadendo in queste settimane è intollerabile: si chiamano crimini contro l'umanità. Poi sarà il tribunale penale internazionale a decidere se ci troviamo di fronte a un genocidio".

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