Covid-19, l’appello di Di Maio: “Serve responsabilità, cambiate abitudini e state a casa”

Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rivolge un appello alla responsabilità agli italiani con una diretta su Facebook. Di Maio parla delle disposizioni degli ultimi giorni sull'emergenza Coronavirus e non nasconde che siano misure “senza precedenti nella storia della Repubblica ed è normale che ci siano dubbi e domande ma il modo migliore per rilanciare l’Italia è sconfiggere il virus e per farlo dobbiamo limitare il più possibile le occasioni di proliferazione del virus”. Il primo aspetto su cui si sofferma è quello delle zone arancioni, in cui “bisogna evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata, in uscita e all’interno”, salvo che per spostamenti assolutamente necessari di salute o di lavoro.
Di Maio ricorda che è permesso lo spostamento per lavoro, così come si potrà – sempre per ragioni di lavoro – continuare a passare il confine con la Svizzera. Le merci, inoltre, potranno continuare a circolare anche nelle zone arancioni, sottolinea il ministro degli Esteri. Poi Di Maio passa a un vero e proprio appello alla popolazione: “Ci sono regole dei comportamenti, io lo capisco che siamo un popolo passionale, ci abbracciamo, ci baciamo: ma dobbiamo cambiare le nostre abitudini, sono misure temporanee ma vanno affrontate con responsabilità. L’Italia deve riscoprire il valore della parola responsabilità”.
L'appello di Di Maio: stiamo a casa e cambiamo abitudini
La responsabilità degli italiani deve essere quella di evitare i luoghi affollati, rispettare la distanza di un metro, fare tutto ciò che è stato indicato per evitare la diffusione del contagio: “Se vogliamo aiutare i nostri eroi dobbiamo farlo con i fatti”, dice riferendosi al personale sanitario. Il ministro degli Esteri ribadisce anche un altro concetto: “La cosa più importante è non far proliferare il virus. Come farlo? Stando a casa il più possibile, salvo che per emergenze. Noi possiamo cambiare le nostre abitudini, più le cambiamo più sarà temporanea la misura”.
Di Maio sottolinea l’importanza di evitare le polemiche in questo momento, di qualsiasi genere. Poi si sofferma sulla questione relativa al mondo del calcio, esprimendo la sua “vicinanza al ministro Spadafora che sta cercando di convincere tutto il mondo del calcio a non giocare”. L’appello del ministro degli Esteri continua: “Chi pensa di essere un fenomeno e se ne va all’aperitivo potrebbe contagiarsi, magari hai 20 anni e te la cavi con un po’ di tosse, ma se quel virus lo porti a casa e tua madre o tuo nonno hanno un’età avanzata possono finire in terapia intensiva”.
Coronavirus, Di Maio: ci ricorderemo di chi ci è stato vicino
Infine Di Maio si concentra sul modo in cui gli altri Paesi stanno trattando gli italiani: “Capisco che qualcuno è arrabbiato per come stanno trattando gli italiani all’estero. Ci ricorderemo di tutti gli Stati che ci sono stati vicini in questo momento. Intanto bisogna evitare in assoluto gli spostamenti eccetto per lavoro o salute. Ogni volta che cambiate una vostra abitudine, che possiamo evitare di fare delle cose che si raccomanda di non fare, state aiutando i nostri familiari e i nostri eroi”.