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Conte: “Si avvicina Pasqua, la passeremo in casa. Impossibile dire cosa succederà dopo 13 aprile”

“Sono giorni particolari perché ci avviciniamo a una festività a noi molto cara, radicata nella nostra tradizione religiosa ma anche laica. Una festa che ci porta giorni lieti: li vivremo a casa. Sarebbe irresponsabile andare in giro o pensare di allentare questo senso di responsabilità”: così Giuseppe Conte nella conferenza stampa di questa sera.
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A cura di Annalisa Girardi
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Il governo oggi ha approvato due diversi decreti: il decreto Scuola e il decreto Liquidità, il primo per regolamentare gli esami di Stato sempre più vicini, e il secondo per sostenere le imprese in questo momento di crisi. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è intervenuto in conferenza stampa affiancato dai ministri Roberto Gualtieri (Economia), Stefano Patuanelli, (Sviluppo economico) e Lucia Azzolina (Istruzione). "Agli italiani che ci ascoltano voglio dire che state dando un contributo fondamentale nella lotta al virus – ha detto Conte – Sono assolutamente fiducioso che presto raccoglieremo i frutti di questi nostri sacrifici, quando sarà tutto superato e tutto finito ci sarà una nuova primavera per l'Italia, e la vivremo tutti insieme.

E ancora: "Stiamo imparando ancor di più adesso in questo periodo di difficoltà che cosa voglia dire essere italiani. Significa essere coraggiosi, solidali, determinati e coesi. Significa servire lo Stato con passione e grande sacrificio. E il pensiero va a tutte le migliaia di donne e di uomini che ogni giorno stanno lavorando in prima linea per noi, parlo di medici e infermieri e tantissimi altri". Conte ha anche ricordato l'avvicinarsi della Pasqua: "Sono giorni particolari perché ci avviciniamo a una festività a noi molto cara, radicata nella nostra tradizione religiosa ma anche laica. Una festa che ci porta giorni lieti: li vivremo a casa. Sarebbe irresponsabile andare in giro o pensare di allentare questo senso di responsabilità. Pasqua significa passaggio, lo sanno bene i cristiani, è il riscatto dalla schiavitù in Egitto: e speriamo che questa Pasqua possa portarci il riscatto, questa libertà che cercheremo di vivere"

Il presidente Conte ha rimarcato che al momento il governo non è in grado di anticipare che cosa succederà dopo il 13 aprile: "Saremo felici di allentare le misure quanto prima possibile. Ma individuare una data oggi di quando questo avverrà significa anticipare una cosa priva di fondamento. Dovremo continuare a fare sacrifici ancora per un po'", ha sottolineato il presidente del Consiglio. Che ha poi concluso affermando che molti Paesi europei guardano all'Italia per la gestione dell'emergenza: "In questi giorni mi sono confrontato con tanti leader europei e tutti hanno espresso solidarietà al nostro Paese: tutti esprimono l'ammirazione per la forza e la resilienza del nostro Paese. E vi posso dire che ci chiedono spesso come funziona il nostro modello Italia ed esprimono apprezzamento per il nostro operato".

Ma non sono solo giorni di solidarietà in Europa. Infatti alla vigilia del vertice dell'Eurogruppo, Conte ha anche commentato: "Mes no, eurobond sicuramente si. Abbiamo già definito il Mes come uno strumento inadeguato. Gli eurobond invece sono una soluzione, una risposta seria ed efficace, adeguata all'emergenza che stiamo vivendo. Su questo io e il ministro Gualtieri siamo pienamente d'accordo. Aggiungo che quando abbiamo iniziato a discutere della questione a livello europeo, alcuni mi hanno suggerito di non intraprendere questa battaglia, che non appariva realistica. Ma la verità è che quando si difende il proprio Paese non si fanno calcoli. Lo dico con tutta la responsabilità e la prudenza che mi contraddistingue: la storia è con noi".

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