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Concorsi e assunzioni Pa, Pd chiede proroga graduatorie idonei, governo fa muro: “Scorrimento non obbligatorio”

Il governo, tramite la sottosegretaria Castiello, ha ribadito la posizione del governo sullo scorrimento degli idonei: “Lo scorrimento delle graduatorie degli idonei, pur rappresentando un istituto utile in determinate circostanze, ha un ruolo meramente eventuale, complementare e residuale rispetto alla procedura concorsuale”.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'onorevole Casu ha presentato un'interrogazione da parte del Pd al governo sullo scorrimento delle graduatorie degli idonei.  Per il governo non è obbligatorio attingere alle graduatorie degli idonei nella Pa, prima di far partire nuove assunzioni. Per l'esecutivo ha risposto la sottosegretaria alla Presidenza della Consiglio Giuseppina Castiello, che ha citato il recente decreto legge 14 marzo 2025, n.25, convertito in legge lo scorso 7 maggio.

"La recente evoluzione legislativa, in materia di scorrimento di graduatorie, è stata ispirata alla scelta volta a contenere il ricorso all'utilizzo di tale istituto, in favore del reclutamento del personale tramite indizione di nuovi concorsi, nell'ottica di consentire alle amministrazioni di reclutare le migliori risorse disponibili tra quelle che si sono sottoposte alla selezione concorsuale, in particolare per garantire omogeneità all'operato delle amministrazioni pubbliche", ha detto Castiello.

"L'articolo 4 al comma 1 del citato provvedimento ha chiesto di chiarire la portata applicativa dell'articolo 4 comma 3 lettera a del decreto legge 31 agosto 2013 n. 101, che dispone in ordine alla necessaria assunzione da parte delle amministrazioni di tutti i vincitori di una procedura concorsuale, prima che possa procedersi all'espletamento di nuova e diversa procedura. Tale disposizione seppur riferita ai soli vincitori dei concorsi è stata talvolta diversamente intesa, al punto da far ritenere sussistente un onere dello scorrimento delle graduatorie vigenti, prima di indire nuovi concorsi. Non è così, non lo è più da diversi anni. Infatti l'art. 1 comma 363, della legge 30 dicembre 2018 n. 145, ha abrogato, ritenendola già all'epoca non più rispondente alle esigenze assunzionali della Pa, la lettera b dell'articolo che prevedeva il previo scorrimento degli idonei di graduatorie vigenti, e non solo dei vincitori, prima di bandire un nuovo concorso. La disposizione abrogata era sorta in periodo di spending review, quando spesso neppure tutti i vincitori di concorsi banditi venivano poi assunti. Era una misura straordinaria, che già nel 2019 non aveva più ragione di trovare applicazione", ha spiegato Castiello.

"Tra l'altro, la categoria dei vincitori non è in alcun modo sovrapponibile a quella degli idonei. E questo è tanto più vero in considerazione delle ultime modifiche legislative intervenute sull'articolo 35, del decreto legge 30 marzo 2001, n.165, con cui si è limitato lo scorrimento delle graduatorie concorsuali ai soggetti idonei collocati in posizione più vicina a quella dei vincitori. Cionostante non sono state ignorate le istanze di Regioni ed enti locali, che generalmente bandiscono procedure per numeri limitati di posti. Si è dunque introdotta una limitazione all'ambito applicativo della citata disposizione in relazione appunto al numero dei posti banditi dai diversi concorsi, alle dimensioni dell'ente, o per particolari categorie di personale, come il personale sanitario o il personale educativo e scolastico", ha spiegato ancora il membro del governo.

"Ad oggi con la legge di bilancio 2025 è stata introdotta una riduzione del turn over nelle Pa. Questo ha indotto a ritenere necessaria una sospensione temporanea che limita al 20% il numero di idonei inseribili nelle graduatorie dei concorsi approvati nel 2024 e 2025, consentendo quindi di attingere a un numero maggiore di idonei. Ciò anche in relazione al fatto che alcune procedure di reclutamento sono finalizzate anche al conseguimento di obiettivi del Pnrr, che impongono di raggiungere un target numerico prestabilito anche per talune categorie di personale".

"Lo scorrimento delle graduatorie, in sintesi, pur rappresentando un istituto utile in determinate circostanze, ha un ruolo meramente eventuale, complementare e residuale rispetto alla procedura concorsuale. L'obiettivo è e resta quello di rendere la Pa più efficiente e qualificata, privilegiando il reclutamento dei candidati che siano risultati più preparati nelle selezioni pubbliche, salvo casi eccezionali che richiedono regole straordinarie", ha sottolineato la sottosegretaria.

Per quanto riguarda la proposta di mettere a terra di un piano straordinario di assunzioni, secondo il governo "gli strumenti di pianificazione a disposizione delle amministrazioni non necessitano un provvedimento quale quello auspicato dagli onorevoli interroganti".

Il deputato Casu ha replicato. "Non possiamo essere soddisfatti da questa risposta", ha detto il deputato dem, che ha ricordato in Aula le carenze nella Pubblica amministrazione, in considerazione del fatto che un milione di persone "andranno in quiescenza da qui al 2033". Casu ha ricordato le parole del ministro Zangrillo, secondo cui la "figura dell’idoneo non è presente nei concorsi pubblici di altri Stati" e che "dovrebbero essere equiparati ai candidati che non hanno superato il concorso".

"Queste parole di oggi colpiscono uno degli strumenti che l'ordinamento e anche il buon senso ci consentirebbero di attivare per offrire ai cittadini dei servizi migliori", ha detto Casu. "Abbiamo chiesto di valorizzare queste energie, di farlo in maniera pragmatica, di evitare che sia una sede giudiziaria il luogo in cui si debba cercare la difesa dei diritti di persone che hanno studiato".

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